LA SFIDA CONTRO IL REAL MADRID DI QUESTA SERA E’ IL CROCEVIA DI UN’ INTERA STAGIONE. STASERA I RAGAZZI DI SARRI HANNO L’OCCASIONE DI DIVENTARE GRANDI.
Il presidentissimo Aurelio De Laurentiis lo aveva promesso, quando nel 2004 rilevò un Napoli oberato dai debiti e iscritto alla Serie C, con un futuro nebuloso all’orizzonte. Voleva portare il Real Madrid in un “San Paolo” gremito, e quando parliamo di Real ci riferiamo al minimo comun denominatore della grandeur pallonara. E ci è riuscito, onore a lui.
Ora, però bisogna giocarsela, perchè le manie esterofile di ADL raramente hanno avuto sul campo riscontri positivi, se escludiamo una semifinale di Europa League di due anni fa. Il Napoli è un interessante progetto di grande squadra, con tanti ottimi giocatori, un paio di campioni e un allenatore con idee di stampo europeo. Ma qualche ingrediente manca, per rendere la ricetta ancora più gustosa. Chissà che stasera, scovando fra le credenze di Fuorigrotta, lo chef toscano riesca a trovare quel pout-pourri in grado di insaporire il tutto.
Ovvio però che lo svolgimento della partita, alla luce del risultato di gara 1, non dipende soltanto da lui e dai suoi ragazzi. Le “merengues” di quest’ultimo periodo non hanno brillato in termini di gioco, palesando anche un certo nervosismo. La squadra va a segno da 46 partite di fila, ma regala troppo all’avversario (peggio di quest’anno ha fatto recentemente il Real targato Schuster nel 2009), sintomo di scarsi equilibri e di una ecrta disattenzione. Nella Liga il primato è momentaneamente sfumato, col Barça ora a guidare il gruppo ma con una partita in più, ma ciò non toglie che per Zidane il finale di stagione sarà fondamentale anche per la costruzione della sua identità di allenatore.
Un esempio: quando ha sbancato il “Vicente Calderon” con un 3-0 che ha lasciato poco diritto di replica a Simeone e al suo Atletico, tutti hanno giustamente decantato lo schieramento accorto e votato al contropiede del suo Real, purtroppo funestato dagli infortuni e costretto ad un assetto poco attinente alla sua filosofia. Volete vedere che Zizou non è soltanto un eccellente gestore di talenti? Nelle ultime uscite invece, la squadra pare avere mostrato un pochino il fianco, pur mantenendo elevatissimo il suo indice di pericolosità. La partita pareggiata contro il Las Palmas ne è un esempio abbastanza lampante.
Che partita a questo punto dovrà fare il Napoli per centrare un’impresa che avrebbe dell’epocale? Facile dire che, a priori, deve gestire la gara imponendo il suo possesso di palla e il suo ritmo. Facile però anche pensare che il Real, alla luce di chi schiera in avanti, un golletto dovrebbe marcarlo comunque, e questo fa pendere il pronostico ancora dalla parte dei castigliani in maniera netta. Non basterà quindi un grande Napoli, ma ci vorrà un Real Madrid decisamente al di sotto del suo standard per far sì che al “San Paolo” si senta ancora la musichetta.