La stella di Lorenzo Insigne continua a brillare, Napoli si gode il suo fantasista. Le grandi prestazioni dell’ex Pescara hanno convinto anche Antonio Conte, ct della Nazionale, che ha convocato Insigne per le ultime due gare delle qualificazioni europee. Queste, come riporta AdnKronos, le parole del partenopeo in conferenza stampa a Coverciano.
“La maglia numero 10? Non bisogna scomodare Maradona – dice il ragazzo – perché è stato il più forte di tutti i tempi, col Milan ho fatto il mio secondo gol su punizione col Napoli ma non si devono fare paragoni. Se ci sarà l’opportunità di vestire la maglia numero 10 sarà un peso ma soprattutto una bella emozione per me ma per il momento sto bene col 24 e la 10 la possiamo lasciare nel cassetto”.
“E’ ancora presto dopo 7 partite per parlare di scudetto, ora abbiamo cominciato a fare bene ma dobbiamo andarci cauti – continua Insigne -. Questo è un campionato più equilibrato rispetto a quelli precedenti. La Fiorentina sta giocando bene, il mister Sarri parlerà alla squadra dell’importanza della partita, cercheremo di dare il massimo come in tutte le partite”.
“Da piccolo – continua – ho fatto grandi sacrifici, la mattina lavoravo come ambulante e mi allenavo col Napoli. C’è sempre stata una grande allegria a casa anche se non avevamo niente. Sono molto contento ma credo che questo sia un punto di partenza perché non ho ancora fatto nulla, spero di migliorare ancora di più. Ho sempre dato la mia disponibilità alla società per rimanere il più a lungo possibile a Napoli, ho sempre sognato di giocare con questa maglia, ci sono riuscito e penso di aver meritato la fiducia dei tifosi anche se all’inizio ho avuto qualche problema con la tifoseria ma è tutto passato”.
Sulle sue prestazioni: “Vado sempre in campo per divertirmi poi non ho nessun peso perché mi sto divertendo e spero di dare una mano anche in Nazionale se il mister mi chiamerà in causa. Non abbiamo mai dubitato del suo valore – dice a proposito di Sarri – non ha mai allenato una grande piazza ma l’anno scorso l’Empoli giocava bene a calcio. Come tutti i grandi si può sbagliare, ha cambiato modulo e questo ha portato i grandi benefici che vediamo”.
“Non ho mai pensato di lasciare la squadra, se ho reagito è perché ci tengo a far bene con questa maglia. Quello è stato un brutto periodo, l’importante è che non mi sono mai abbattuto. Col mister sono partito da trequartista, ci ho parlato e gli ho detto che non avevo problemi con la posizione in campo, l’importante è dare il 100%. Ringrazio il mister per l’opportunità di andare in Nazionale e spero di ripagarlo, ora col 4-3-3 mi trovo bene, non ho problemi”.