Intervistato ai microfoni di Dazn, Josè Mourinho ha parlato al termine della vittoria contro il Cagliari delle condizioni di Dybala, del suo futuro e molto altro.
Queste le parole del tecnico giallorosso:
Che ambiente sente? “Lavoro con i giocatori ogni giorno e con lo staff. Questa è la gente con cui lavoro ogni giorno in una bolla. Questo è il nostro gruppo e abbiamo pensato solo a vincere partita dopo partita. Nient’altro. Io vivo molto isolato, non ho una grande vita sociale. Non penso a tanto altro. So quello che voglio per me, sono tranquillo. Sono contento di aver vinto, ma no per gli 11 punti. Non siamo lontani dalle posizioni a cui aspiriamo. Terza vittoria consecutiva, peccato che c’è la sosta. Perderemo Paulo per un po’, vedremo se riusciamo a ritrovare qualcuno. Abbiamo finito la partita in emergenza, ma complimenti”.
La società? “Non so di che parli, ho il contratto fino al 30 giugno. So quello che voglio: dare tutto fino all’ultimo. Oggi sono molto felice. Siamo qui per dare i risultati che tutti noi vogliamo”.
Ha parlato con lui? “Gli ho chiesto la stessa cosa che avete chiesto voi a me. Per i dettagli medici aspettiamo gli esami, anche loro penso che vorranno parlare quando avranno controllato tutto. Io ho fatto solo una semplice domanda al giocatore e niente”.
I due mediani? “Abbiamo cercato più solidità, la partita di Genova è stata stranissima, ma abbiamo perso tempo ad analizzare. Non siamo una squadra veloce, tolto Renato e anche con Cristante dietro, abbiamo cercato di avere solidità dietro. Abbiamo trovato più compattezza. Quando c’è Dybala occupa la zona sulla destra, mentre Pellegrini e Aouar sulla sinistra. Era una partita dura per noi perché in panchina avevamo solo Pagano e Pisilli a centrocampo. Quando prendi tre gialli a centrocampo nel primo tempo è stata dura”.
La Roma ha definito fake news le voci sul suo esonero. Lei che ambiente sente attorno a sé? “Io lavoro con i giocatori ogni giorno e con lo staff molto vicino, dai magazzinieri allo staff medico, a quello tecnico e agli analisti. È come se fosse una bolla, siamo sempre insieme e abbiamo pensato soltanto a preparare questa partita. Poi io sono uno con una vita molto asociale, molto tranquilla, e vivo un po’ isolato dal rumore che arriva. Io non sono un bambino, so cosa voglio per me e basta così: sono molto contento per aver vinto la partita, non certo per gli undici punti conquistati finora. Però siamo lì, non siamo lontanissimi dai posti dove abbiamo l’ambizione di cercare di arrivare. Siamo equilibrati, abbiamo vinto tre partite di fila dopo Genova: adesso è un peccato che la gente andrà via in nazionale e sicuramente perderemo Paulo (Dybala, ndr) per un po’ di tempo, ma vedremo se potremo recuperare qualcuno di quelli che sono fuori. Abbiamo finito il centrocampo con Celik e Pagano, molto dura”.
Ma un allenatore come accoglie una presa di posizione del genere dalla sua società? “Ma io non so di cosa voi parliate. Ho un contratto fino al 30 giugno e so perfettamente quello che voglio, cioè dare tutto quello che posso alla Roma. Non ci sono problemi, oggi la Roma ha vinto e io sono qui per questo, per cercare di aiutare i ragazzi a prendere i risultati che la società vuole, che i tifosi vogliono e che noi vogliamo più di tutti”.