Mourinho: “La Roma deve crescere sotto tanti punti di vista. Sabato volevo stare con i miei calciatori”

Mourinho è già proiettato alla sfida dell'Olimpico

L’URLO DI JOSE’ MOURINHO CHE SUONA LA CARICA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste le parole di Josè Mourinho ai microfoni di Dazn al termine della sfida contro il Monza:

Difficile fare di più o si poteva vincere?
“L’attenzione è in relazione alla condizione fisica. Quando sei stanco perdi concentrazione, non è facile. In campo c’era gente con grande stanchezza che ha dato tutto, Pellegrini, Mancini, Cristante sono al limite. Ci sono tante difficoltà, gente che gioca e gente che non ha ancora la qualità per giocare a questo livello. La panchina era inesistente. Sapevamo che era difficile. I ragazzi hanno fatto il massimo, il risultato è adatto alla partita. Dire che meritavamo di vincere può essere di parte. Giocare con il peggior arbitro trovato in carriera è dura, e ne ho incontrati tanti scarsi. L’arbitro non ha avuto influenza sul risultato ma è stata dura. Non è empatico, non crea rapporti con nessuno. Anche la Roma come società non ha la forza di dire ‘questo arbitro non lo vogliamo’, come fanno altre società. Ho smesso di lavorare a 20-30 minuti dalla fine perché sapevo sarebbe arrivato un rosso, come arriva sempre con lui. È dura. La Roma deve crescere sotto questo punto di vista, non ha questa capacità o questo DNA, non lo so ma è dura. Sabato volevo stare con i pochi ragazzi rimasti per giocare contro una super squadra. Avevo una voglia tremenda di prendere il rosso, ma ho deciso di non farlo perché sabato volevo stare con i ragazzi”.

Per questo è rientrato prima nel tunnel?
“Sì, non lo volevo guardare”.

I tanti infortuni?
“Quando hai 30 giocatori uguali non puoi avere infortuni, fai cambi magari al 60’ o al 70′. Oggi giocano Dzeko e Lautaro e la prossima Correa e Lukaku, poi cambiano i quinti. Questi non siamo noi. Ci sono squadre che sono uscite subito dalla competizione europea, non siamo noi. Siamo l’unica squadra che non ha la rosa per stare dove siamo. Siamo in una semifinale europea e abbiamo giocato una gara in più perché siamo finiti secondi nel girone, siamo in lotta per i primi posti. Stiamo facendo qualcosa di oltre e dopo si accumula tutto. Poi guarda anche il profilo dei giocatori. Quante partite ha giocato El Shaarawy negli ultimi anni e poi quest’anno? E Smalling quante partite ha giocato negli ultimi anni al Manchester United e nella Roma con Fonseca e poi quest’anno? È stanchezza al limite, per questo io sono con loro fino all’ultimo minuto di questa stagione. Questi ragazzi lo meritano. È un orgoglio tremendo lavorare con questi ragazzi”.