Mourinho a O Jogo: “Voglio far felice il mio club”

L'allenatore portoghese ha invitato tutti a stare con i piedi per terra, l'obiettivo del club è quello di tornare a vincere.

Mourinho
Jose' Mourinho ph: Fornelli/Keypress

L’allenatore portoghese ha invitato tutti a stare con i piedi per terra, l’obiettivo del club è quello di tornare a vincere.

E’ un Mourinho con le idee chiare quello che è arrivato a Roma. La famiglia Friedkin ha messo l’allenatore al centro del progetto. Il portoghese, che ha chiesto rinforzi e ringraziato il club ha fatto benissimo fino adesso.

Lo Special One ha ribadito in tutte le interviste fatte, ringraziando i tifosi che il club deve tornare finalmente a vincere e farlo con o senza Mourinho in futuro, gettandone proprio le basi.

Roma, Domenica panchina numero 1000 per Mourinho

Ai microfoni del sito lusitano O Jogo, il tecnico della Roma José Mourinho ha parlato del traguardo delle 1000 panchine che raggiungerà domenica contro il Sassuolo. Queste le sue parole:

Un traguardo importante.
“Non ho mai pensato di raggiungere le 1.000 partite, né le ho mai contate, non me ne sono preoccupato. Ma quando mi hanno detto che ne mancavano 8 o 9, me ne sono accorto e ho iniziato a fare i conti. 90.000 minuti, più recuperi e supplementari… sono tanti”.

Cos’è cambiato in tutto questo tempo?
“Non è cambiato nulla in me, nella mia essenza di persona o allenatore. Tutto ciò che accade ha una sensazione di déjá vu, sembra che tutto mi sia successo e nulla mi sorprende. In fondo, è il valore dell’esperienza, un capitale che molti tendono a sottovalutare, ma che, sia nel calcio che nella vita, ha un’importanza molto grande”.

Gli obiettivi stagionali?
“La cosa più importante è la prossima partita, e la prossima, e la prossima e sempre la prossima… fino all’ultima. Devo vincere la prossima partita, perché i titoli ripeterebbero sempre quello che ho già vinto. Voglio vincere le partite, voglio vincere la prossima, voglio portare con me i miei giocatori, il mio club e i tifosi. Voglio che il mio club sia felice, che provi delle sensazioni sconosciute, sfruttando il nostro potenziale come società”.