Monchi: A Roma porterei Emery e Sanabria

Munir

Parla il Direttore Sportivo in pectore della Roma

A Roma è considerato l’uomo della Provvidenza, anche se in realtà ancora non è stato ufficializzato niente, parliamo di Ramon Rodriguez Verdejo, più noto semplicemente come Monchi. Come riporta il sito della galassia Gazzanet ForzaRoma.info il dirigente spagnolo non ha ancora preso una decisione definitiva e in una lunga intervista a estadiodeportivo.com si racconta a cuore aperto fra passato, presente e futuro.

Le parole di Monchi

Il dirigente spagnolo ha parlato del suo momento e delle sue sensazioni . “La mia mente non ha ancora assimilato la realtà. Sono nel mezzo di un processo di comprensione della nuova realtà, diciamo. L’ultimo anno è stato duro: avevo chiara l’idea di lasciare a fine anno, ma non volevo che questo incidesse sulla quotidianità – racconta Monchi -. Io troppo al centro dei rumors? Sì, è vero. Forse non ho scelto bene i tempi, ma era una situazione del tutto nuova anche per me.

Il saluto dei tifosi? Sto ricevendo molto più di quanto immaginassi dai tifosi. Il Siviglia invece non deve salutarmi, mi ha già dato tutto in questi anni. L’eliminazione dalla Champions ha influito sull’addio? No, la decisione era già stata analizzata, discussa, presa e comunicata a chi di dovere. Forse qualificandoci ai quarti l’annuncio sarebbe stato rimandato, ma la decisione era presa”.

Ramon Rodriguez Verdejo continua: “Se mi sono mai chiesto dove potrei star meglio che a Siviglia? Sì e no. Non è stato un pensiero drastico, diciamo che tutti i giorni ci pensavo un po’. E proprio per questo mi addormentavo la sera pensando di lasciare e mi svegliavo la mattina convinto di restare. Chi ha saputo prima degli altri la decisione? La famiglia e gli amici, ma ho fatto sì che la notizia non venisse amplificata. Non c’è stato un giorno specifico, la decisione è maturata poco a poco”.

Monchi e il capitolo Roma

“Se mi piacerebbe tornare a lavorare con Emery un giorno? Con lui ho lavorato tre anni in maniera magnifica. Abbiamo raggiunto una simbiosi brutale in quegli anni e raggiunto obiettivi inimmaginabili. Mi piacerebbe tornare a lavorare con lui perché è un allenatore magnifico e ai direttori sportivi piacciono questi tecnici. Potrei dire lo stesso di Marcelino o Juande Ramos, ma il ricordo di Emery è sicuramente il più recente”.

Poi su Spalletti e la Roma:Della Roma preferisco non parlare perché non sono lì. C’è un direttore sportivo che è Massara e sta lavorando, non è giusto e neanche opportuno parlarne. Ovviamente conosco il lavoro che sta facendo Spalletti, sta portando avanti una stagione magnifica. Noi non siamo andati oltre a un semplice contatto, ho capito cosa vorrebbero da me e gli ho spiegato cosa potrei dare”.

Real Madrid e Barcellona? Direttamente non mi ha contattato nessuno. Qualche agente ha tentato un approccio, ma non ho l’età per girare intorno alle cose. Ascolto solo proposte serie. In 17 anni da ds del Siviglia non ha mai fatto affari col Betis. In caso di arrivo a Roma, una delle prime operazioni sarebbe quella per Sanabria… Se dovrò parlare col Betis, non ci saranno problemi. Ho già trattato con Torrecilla quando era al Celta, è uno molto professionale”.