Mourinho, dichiarazioni e comportamenti mai banali
Faccia da schiaffi, carattere difficile, mentalità vincente; dichiarazioni forti, mai banali e quasi sempre sopra le righe; odiato, sportivamente parlando, dagli avversari, amato profondamente dai tifosi delle sue squadre: tutto questo, e molto altro, è José Mário dos Santos Mourinho Félix, noto semplicemente come José Mourinho.
Il record delle mille panchine festeggiato di corsa
Ieri per lui la millesima panchina; un traguardo importante al quale lui stesso ha confessato nel dopo partita di tenere molto più di quanto non avesse rivelato in settimana, negando a tutti, compreso se stesso, la paura di non poterla festeggiare con una vittoria o peggio di doverla ricordare per sempre, perché per sempre resterà nella sua memoria, con un risultato negativo.
Ecco perché quella irrefrenabile gioia, quella voglia di condividere con la “sua” gente un momento di felicità che andava ben oltre i tre punti faticosamente conquistati, molto al di là del primo posto in classifica in condominio con Milan e Napoli, assolutamente più rilevante delle 5 vittorie su 5 impegni ufficiali da quando siede sulla panca romanista ed idealmente sul trono di Re della sponda giallorossa della Capitale, un posto rimasto libero da troppo tempo.
Mourinho nuovo Re della Roma giallorossa
Mourinho ha impiegato un quarto d’ora, giusto il tempo che la notizia del suo approdo a Trigoria si diffondesse nell’etere, tra radio locali e social, per far innamorare i tifosi della Roma; si muove nell’ambiente romano come ci fosse sempre stato, finora non ha sbagliato una mossa in campo ne una dal punto di vista mediatico. Sempre sul pezzo, sempre la dichiarazione giusta al momento giusto; perfino il lungo silenzio durante la campagna acquisti aveva un preciso significato, lanciava segnali inequivocabili che la società ha captato, registrato e messo in pratica per quanto possibile. Sono arrivati su sua indicazione giocatori potenzialmente esplosivi come Abraham, utili come Vina, indispensabili come il portiere Rui Patricio, tutti elementi funzionali al suo progetto, un termine abusato in questi ultimi anni a queste latitudini e che forse per la prima volta assume un significato reale, tangibile, palpabile.
Questa Roma che non molla, che rischia di perdere per vincere, fa sognare e gran parte del merito è proprio il suo, del tecnico che si sente “come un bambino” e corre sotto la Sud, che si lascia andare e poi, forse un po’ ruffianamente, chiede scusa a tutti; anche questo è parte del suo personaggio, del suo modo d’essere e di mostrarsi, anche questo è lo “Special One”; José Mário dos Santos Mourinho Félix, noto semplicemente come José Mourinho…