Milano, inizia una nuova era

Inter Real Madrid

IL DERBY DI DOMANI E’ IL ROMANTICO EPITAFFIO CHE SANCISCE LA FINE DI UN’EPOPEA, E DA’ INIZIO A UN NUOVO MODO DI INTENDERE IL CALCIO.

Il primo derby della Madonnina con gli occhi a mandorla a tutti gli effetti andrà in scena nell’ora di pranzo di domani, e si spera che non sarà una stracittadina di magro.
Le due compagini meneghine, con sulla pelle antichi e recenti splendori tipicamente milanès, hanno definitivamente abbandonato la loro vocazione familistica per affacciarsi al nuovo che avanza, che non ha il romanticismo nel suo DNA, e che alla filosofia del panetùn ha opposto quella dei fondi d’investimento applicata al football. Più fredda e meno tradizionalista.

Ma, si sa, i tempi cambiano, e noi bipedes in quanto ad adattamento non ci distinguiamo in negativo, se riusciamo a trovarci un lauto guadagno, anche a livello emozionale.

Ma come ci arrivano a questo derby, così cruciale in termini di classifica, soprattutto alla luce delle ultime domeniche contraddittorie?

L’Inter, reduce da due inopinate sconfitte, ha subìto un brusco risveglio dopo le chimere invernali. Stefano Pioli, da normalizzatore che ha salvato capra e cavoli, è stato messo in discussione da Zhang, tanto che le suggestioni per un tecnico di maggior appeal hanno di nuovo preso piede. Eppure, al netto di una rosa incompleta e difficile da assemblare, è riuscito a dare uno scopo ad una stagione partita malissimo, fra mala gestione e rendimento in campo a dir poco schizofrenico. Manca la prova del nove negli scontri diretti, vero tallone d’Achille per l’Inter di questa stagione, e nelle ultime domeniche la squadra ha palesato anche un brusco calo soprattutto a livello di personalità, come denunciato da Ausilio a Crotone. Un successo nel derby rilancerebbe le quotazioni della Beneamata soprattutto in chiave Europa League, ora che il sogno Champions è purtroppo svanito. Il 4-2-3-1 come canovaccio da seguire costituisce una solida base di lavoro, entrare nella testa dei giocatori per tirarne fuori le giuste motivazioni è l’obbiettivo per chiudere il campionato in maniera positiva. Poi, quest’estate si potrà dare sfogo pratico alle fantasie di mercato di questi ultimi mesi.

Quanto al Milan, dopo il tanto sospirato closing, occorre dire che il rendimento nelle ultime giornate è stato altalenante, e gli ultimi rumors su Vincenzo Montella sono parsi intempestivi e soprattutto ingenerosi. La rosa, figlia anche dell’incertezza a livello gestionale che ha regnato nella stanza dei bottoni gli ultimi mesi, non è mai stata all’altezza delle prime tre. La resa effettiva rispecchia il valore di un parco giocatori nel quale si fondono gioventù ma anche tanta mediocrità, e le scelte del tecnico spesso sono state zavorrate da questa mancanza di profondità. Ora che si può pianificare meglio il futuro, soprattutto dalla prossima estate, si dovrebbe viaggiare fino a Maggio decisamente più sereni. Ma, per quanto spremuto da materiale di non primissima scelta, Montella merita assolutamente la riconferma, base fondamentale per la grande ricostruzione. Che non può prescindere oltretutto da Gigio Donnarumma, vero fuoriclasse in potenza che sarebbe la prima pietra angolare del nuovo progetto.