Non è stata una serata facile per il Milan di Stefano Pioli contro lo Slavia Praga in casa. La squadra ceca, già avversaria della Roma nei gironi di UEL, ha dato del filo da torcere alla compagine rossonera con una prestazione di alto livello e due gol molto molto belli. Il Milan alla fine è riuscito ad imporsi sul risultato di 4-2, ma né lo stadio né la squadra stessa sono apparsi molto soddisfatti della prestazione, considerando anche il fatto che lo Slavia è rimasto in dieci uomini prima della mezz’ora di gioco.
Non è bastato dunque il risultato positivo in vista del match di ritorno a salvare il Milan dalle critiche che ormai consuetamente stanno piovendo sulla squadra e, principalmente, sull’allenatore da inizio stagione. Ciò che si imputa al Milan è la difficoltà difensiva più che evidente, a cui si è aggiunto quest’anno un rendimento non proprio positivo di Maignan, e la lentezza nell’imbastire gioco in larghi tratti della gara.
Rafael Leao: fenomeno o top player? A te la scelta
Ci ha pensato Rafael Leao a rimettere la sfida sui binari giusti. Un po’ fuori dal gioco della squadra per larghi tratti, è riuscito ad accendersi in alcuni momenti che sono risultati determinanti, a riprova del talento e della forza infinita di cui questo ragazzo gode. Calma, so che starete pensando che per quanto è forte dovrebbe incidere sempre sulle partite, dovrebbe aiutare di più la squadra e fare di più nei 90′, ma l’indole del ragazzo è semplicemente questa, Leao non è nato per diventare un top player, è nato per essere un fenomeno del gioco del calcio. E quando si accende…apriti cielo! E’ uno spettacolo da ammirare, elegante, leggiadro, sembra volare sul prato verde: prima sterza e mette dentro il pallone per la testa di Giroud che firma l’1-0, poi nel momento di massima difficoltà del Milan, dopo aver subito il gol del 3-2 con conseguente mazzata psicologica, Leao riceve il pallone che più gli piace a 30 metri dalla porta, sulla sinistra, con spazio per puntare. Danza, finta, doppia finta, rientra sul sinistro, sceglie lo scavetto con il destro a metà tra un tiro e un cross e Pulisic ribadisce con la punta in rete. Il Milan ristabilisce il doppio vantaggio aggrappandosi al suo fenomeno, che non può mai mai mai essere criticato.
Milan con difficoltà difensive: centrocampo senza incontristi e difesa senza continuità
Quello che colpisce nella stagione del Milan di quest’anno è principalmente la tenuta mentale della squadra e l’attitudine difensiva che essa sta mostrando. Il discorso è molto complesso e ha, a parer mio, a che fare con la rivoluzione operata in estate dalla società specialmente nel reparto centrale del campo. La mediana che ha fatto le fortune dell’allenatore rossonero ruotava attorno alla presenza di due centrocampisti di forza fisica, di interdizione e di qualità come Tonali e Bennacer. La cessione di Tonali e il lungo infortunio di Bennacer hanno costretto il Milan ad intervenire sul mercato e la scelta è ricaduta su due calciatori molto tecnici, di grande qualità, tra l’altro entrambi a segno nella partita di ieri sera, ovvero Reijnders e Loftus-Cheek, che però concedono qualcosa in fase difensiva, non essendo dei veri e propri incontristi.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che questa rivoluzione in mediana sia stata fatta non più tardi di 6 mesi fa, possiamo comprendere perché il Milan quest’anno stia faticando così tanto specialmente in fase difensiva, nel trovare compattezza. Senza dimenticarsi poi dei molteplici infortuni occorsi sulla linea dei centrali, che hanno decimato il reparto e non hanno permesso a Pioli di costruire una squadra solida nelle sue fondamenta, tra difesa e centrocampo. Ritengo che, per i motivi sopra elencati, il ruolo di Pioli non sia valutabile in quanto per il Milan si tratta di un anno di transizione e l’allenatore sta cercando di plasmare il materiale a disposizione per renderlo più efficace in entrambe le fasi. Ma per farlo c’è bisogno di tempo e continuità.