Se il Presidente del Milan, Silvio Berlusconi, dopo aver cacciato l’allenatore serbo aveva postato sul suo profilo facebook una frase in cui recitava “non ho mai visto giocare cosi male il Milan”, beh forse non aveva ancora visto quello di Brocchi.
Ma la colpa è davvero di Brocchi?
Il Milan rischia di bruciare il terzo giovane allenatore, dopo la parentesi Seedorf due anni fa e l’annata Inzaghi 2014/2015. Cristian Brocchi, chiamato da Berlusconi al capezzale di una squadra in netta difficoltà, sta trovando le stesse difficoltà dei suoi predecessori, con un dubbio sempre più reale che si è ormai insinuato nella testa dei tifosi rossoneri: le stagioni fallimentari che si stanno susseguendo, sono davvero colpa degli allenatori? La risposta è evidente. La rosa del Milan non è neanche lontana parente di quelle che a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000 hanno vinto tutto. Gli investimenti sono diminuiti e di conseguenza anche la qualità della rosa messa a disposizione dei vari tecnici. Più che pensare al futuro della panchina dunque, la dirigenza milanista dovrà interrogarsi su come muoversi per ripartire con una squadra all’altezza. Avanti di questo passo, c’è da chiedersi solo chi sarà il prossimo giovane allenatore che si scotterà sulla rovente panchina del Milan.
Forse fare un passo indietro da parte del patron rossonero sarebbe la scelta e la decisione più saggia, perché in fondo il problema non era Mihajlović.