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Milan, Mihajlovic: “Roma e Carpi gare fondamentali”

Mihajlovic

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Il Milan, reduce dalla sconfitta di San Siro contro il Bologna, dovrà affrontare domani sera nella tana dell’Olimpico una Roma desiderosa di riscatto. Il tecnico rossonero, Sinisa Mihajlovic, non può più fallire: in caso di sconfitta contro i giallorossi il presidente Berlusconi valuterà l’ipotesi esonero.

Per la sfida contro la Roma Mihajlovic potrà riabbracciare Alessio Romagnoli, di ritorno dalla squalifica scontata contro gli emiliani; mancheranno, invece, Alex e Cerci, oltre i lungodegenti Menez e Balotelli. Il brasiliano ha accusato un fastidio al ginocchio durante l’allenamento mattutino; Cerci non è stato convocato da Mihajlovic per scelta tecnica: tra l’esterno azzurro e il Milan ormai è rottura; nelle prossime ore potrà essere concretizzato il suo approdo in Liguria, sponda Genoa.
Nella giornata odierna Sinisa Mihajlovic, accompagnato dal capitano Riccardo Montolivo e dall’olandese Nigel De Jong, ha rilasciato, durante la conferenza stampa che precede la partita contro i giallorossi di Garcia, le seguenti parole:

Che cosa resta da dire dopo Milan-Bologna?
Montolivo:”Che abbiamo perso e non abbiamo alibi, pur sapendo che la rigiocassimo dieci volte non perderemmo… Poi ci sono stati giudizi pesanti, ma si sa che tuto dipende dai risultati, Ora rialziamoci, come dice il mister”.
De Jong:”Servono tre punti, ci interessa solo questo”.
Più difficile per la Roma o per il Milan?
Mihajlovic:”Non so, è difficile per entrambe. Conosco l’ambiente romani, credo sia più difficile per loro… Ma per uscire dal momento negativo serve solo vincere e noi e la Roma ci giochiamo molto”.
Perché il Milan non funziona?
Mihajlovic:”Io credo che il Milan al completo sia da Champions, da primi tre posti. Poi è vero e lo dico speso: creiamo tante palle gol, ma di gol ne facciamo pochi,m e a volte per troppa voglia di vincere prendi il gol”.
Milan senza identità, questo si dice.
Mihajlovic:”Mi spiace, una identità ce l’abbiamo, la partita la facciamo noi e prima del Bologna abbiamo anche avuto una buona continuità di risultati. Ci sono squadre che subiscono tutta la partita e con un tiro poi vincono. Noi non subiamo, facciamo, creiamo. Poi quel che si dice, cosa posso farci? Roma e Carpi lo so, sono due gare fondamentali e le affronto a testa alta. Poi decidono i risultati, se resto o no dipende da questo e non decido io decide la società”.
Cosa pensano i giocatori alle prese con un tecnico in bilico?
Montolivo: “Penso che bisogna lottare, giocare e vincere”.
De Jong:”Allo stesso modo, contano l’allenatore, i giocatori, la società. Conta tutto e serve fare i tre punti”.
Se una squadra sbaglia tanti gol, è un problema anche di paura e di insicurezza?
Mihajlovic:”Di sicuro l’atmosfera non aiuta, i ragazzi sono meno tranquilli. Ma le pressioni al Milan ci sono, ed è giusto che ci siano. So che non è facile… L’importante è creare occasioni, sfruttarle. Non parliamo di sfortuna, sappiamo cosa si deve fare e dobbiamo stare sereni”.
La formazione, quali scelte?
Mihajlovic:”Scelte per vincere. Contro la Roma e contro il Carpi, due formazioni per vincere. Stiamo facendo un buon lavoro, in generale, anche lanciando giovani. Io non vedo così nero, anche se è evidente che i risultati condizionano ogni giudizio”.
Cerci, cosa è successo?
“Se avesse fatto gol contro il Bologna, sarebbe stata una domenica rosa, per lui e per noi. Ma non abbiamo perso perché lui ha sbagliato”.
I fischi per Montolivo: come ha reagito?
Montolivo”A fine partita, come sempre, siamo andati a salutare i nostri tifosi… Sono andato a prendere alcuni miei compagni e siamo andati verso la metà campo per il saluto, ma Abate capitano aveva già salutato i tifosi. Così mi sembrava fuori luogo fare un saluto-bis e ci siamo girati e siamo tornati verso gli spogliatoi. Peccato poi si sia fatta dietrologia, dicendo cose poco oneste e non vere sul mio conto”.
Dopo la gara col Bologna ha sentito il presidente?
Mihajlovic: “Dopo la partita no, se mi chiama oggi gli parlerò, è il presidente che chiama. Mi chiama sempre lui, fatte pochissime eccezioni”.
Da 30 anni lei è nel calcio: serve qualcosa cambiare allenatore?
Mihajlovic:”Non c’è una regola. A volte va bene, a volte va male. Se io vedo che la mia squadra non si allena bene, se non è unita, sono il primo io a tirarmi fuori. Ma questi presupposti al Milan non ci sono, non li vedo. C’è chi parla di squadra disunita? No, a me proprio non risulta. Serve solo dare il massimo, poi si vedrà”.
Fra lei e Garcia chi rischia di più?
Mihajlovic:”Sembra una sfida fra due pistoleri, non so chi rischia di più. Non guardo in casa degli altri, se giochiamo come sappiamo possiamo fare risultato”.

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