Fassone alla Gazzetta dello Sport
L’a.d. rossonero, Marco Fassone, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Ecco le dichiarazioni principali.
“Giocatore e agente hanno fatto una valutazione tecnica ed economica, ritenendo di rivolgersi in futuro a un club con pedigree più altolocato e maggiore disponibilità finanziaria. Raiola vuole valorizzare economicamente il percorso del giocatore e intende spostarlo per massimizzare i ricavi. Per l’assistito e per se stesso. Mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, Donnarumma ci diceva di volere il Milan. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa. Raiola ha usato la sua influenza, e lui su Gigio è molto influente. Pensateci un attimo: un ragazzo di 18 anni e un procuratore importante con grande personalità. Come poteva finire? Mi aspettavo che Raiola comprendesse la nostra esigenza di andare in ritiro sereni. Se per mobbing intende aver fatto qualche telefonata di sollecito con Gigio e i suoi familiari, allora la risposta è semplice: mi pare del tutto normale che per un giocatore così importante ci si provi fino all’ultimo. E’ normale fargli sentire l’amore. Mino usa argomentazioni pretestuose. E se attacca Mirabelli, attacca tutto il Milan. La dichiarazione di guerra è la sua. La verità è che Raiola va contro Mirabelli perché vuole scavare un solco all’interno del Milan. Ma il giochino non funziona e non riesce. Non si sono presi perché Mirabelli non è uno che scende a compromessi Fretta? Evidentemente abbiamo concetti temporali differenti. Gigio lo amiamo tutti e abbiamo provato a trasferirgli il sentimento in ogni modo. Le dirò di più: il Milan ancora oggi sarebbe pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. Anche i tifosi più incavolati. Dico che se ricevessimo una telefonata in cui ci viene prospettata l’ipotesi di sedersi di nuovo per riparlarne, lo faremmo senza problemi. Raiola è stato molto netto, ma non escludo che le parti si riparlino e si rivedano. Ferma restando la legittimità di quanto ha deciso di fare Raiola, anche negli affari esiste un’etica, soprattutto nei confronti di un club che, con molto coraggio, ha fatto diventare grande un giocatore. Che cosa sarebbe stato etico, allora? Un rinnovo con una clausola rescissoria che andasse bene a tutti. Se resta, per lui si prospetta una stagione complicata. Ma un conto sono i fischi, un altro le minacce. Noi stiamo cercando un altro portiere potenzialmente titolare, forte, in modo che l’allenatore non rischi di trovarsi con un giocatore con la testa da un’altra parte. Ma non c’è alcuna preclusione per vedere Donnarumma titolare, l’equazione permanenza-panchina va smontata”.