Milan – Juventus, lo scudetto è possibile
I reduci dalle nazionali, la lista degli infortunati, nuovi moduli per mettere in difficoltà l’avversario, gli incroci del cuore tra ex (Morata) e figli d’arte (Weah) che hanno scelto l’altra casacca.
Tutti gli spunti a poche ore della super sfida Milan – Juventus sono serviti; eppure. Eppure quello che da sempre stuzzica la fantasia, ovvero il nesso logico con il termine “sfida scudetto” sembra oggi solo un retaggio del passato. Dopo decenni di dominio, negli ultimi anni la Vecchia Signora viene accostata con cautela alla lotta per il titolo, quasi più per una forma di rispetto dinastico. Il Milan è sì tornato in tempi recenti a vincere lo scudetto, ma solo dopo numerosi anni di assenza dai piani alti.
La sfida scudetto
Ha senso allora riportare in auge il il concetto di “sfida scudetto” per il Milan-Juve odierno? I radar sembrano puntare sul tandem Inter – Napoli, eppure sono tanti i fattori che portano a definire questa stagione come molto equilibrata quanto incerta, con più reali contendenti allo Scudetto. E se anche il Milan e la Juve fossero ancora della partita?
La classifica dice che…
Facendo una riflessione sulla classifica il ritardo del Milan sembra più evidente rispetto alla Juve. Eppure la partita da recuperare con il Bologna, da un lato, e l’auspicio che gli harakiri in stile Cagliari siano formativi, potenzialmente mantengono il Milan ancora parte dei giochi che contano. Basti pensare proprio alla Juve stessa che fino a poche settimane fa era stata etichettata come la squadra dalle polveri bagnate in attacco, e che non riesce ad avere continuità: poche partite dopo Motta ha smentito tutti, e la classifica è tornata a sorridere.
Ma andando oltre: il gioco proposto da due compagini che si sono rinnovate alla guida tecnica è di innegabile livello. Lacune difensive rossonere e tentennamenti in fase realizzativa bianconeri a parte, la qualità c’è ed entrambe le compagini lo hanno dimostrato in Europa, così come nei big match fin qui disputati in Serie A. Il tema non è stabilire se dall’esito di questa partita si potrà assegnare la medaglietta di candidata scudetto – siamo alla tredicesima giornata, facciamocene una ragione – semmai capire quali siano i reali rapporti di forza.
Prendiamo il big match che ha concluso il precedente turno. Inter-Napoli doveva essere la partita della verità, per poi rivelarsi nel suo esito di pareggio una sorta di rappresentazione ideale della stagione, ovvero lo stallo. Non abbiamo un dualismo di squadre dominanti, semmai una sorta di fotofinish costante che si rinnova di giornata in giornata con piccoli avanzamenti di frame. Quanto durerà questo affascinante esteso equilibrio di potere lo scopriremo probabilmente entro le festività natalizie, perché qualcuno dalla prima classe sarà gioco forza relegato nei successivi vagoni del treno. Ma intanto godiamocelo perché non lo vedevamo da tempo.
Sabato pomeriggio il Milan di Fonseca avrà il vento a favore, e non solo per il fattore campo: le performance nelle partite di cartello sono state in maggioranza positive al punto da ipotizzare che questa squadra dia il meglio sotto pressione, ovvero quanto teme e rispetta la controparte. Il che spiegherebbe le frequenti involuzioni con le squadre sulla carta meno temibili. Dopo mesi di braccio di ferro tra il Mister e Rafael Leao, oggi sembra tornata la pace, e il Leao visto al Bernabeu, Cagliari e in Nazionale sembra quello del Milan scudettato. Se gira Leao gira il Milan, e non è vero che questa squadra possa fare a meno della sua punta di diamante. Se anche Theo Hernández uscirà in maniera analoga dal suo torpore, se il ritorno in difesa di Matteo Gabbia porterà l’equilibrio difensivo tanto agognato, allora attenzione a escludere il Milan dalla prima classe scudetto.
La Juventus di Thiago Motta è già uscita indenne dallo stadio di San Siro, ottenendo ben più di un punto, ovvero la consapevolezza di poter competere con i Campioni d’Italia in carica. Un pareggio ottenuto con grinta se non addirittura rabbia agonistica e orgoglio da grande squadra, in una partita folle e affascinante che ricorderemo a lungo. L’altro pareggio ottenuto col Napoli, in una partita molto meno esaltante, è comunque la riprova di come la Juve sia meritevole del biglietto in prima classe su cui sta viaggiando. Serve ora il salto di qualità perché – tolto il successo con la Lazio – serve una vittoria eclatante per legittimare la posizione. Un sabato pomeriggio al Meazza contro il Milan sembra lo scenario ideale per realizzarla. La triplice assenza di Vlahovic, Milik e Nico Gonzalez obbligano Motta e reinventare un intero reparto, con il dubbio Weah per la titolarità e l’auspicio di scoprire se Koopmeiners possa prendersi la scena in una stagione che per lui non è mai iniziata.
Una partita in cui nessuno può permettersi di fare calcoli, in cui la vittoria è l’unico risultato contemplabile per le contendenti. E di solito, in casi come questi, lo spettacolo è garantito. Milan e Juve fateci divertire in questa classica senza tempo che fa ancora la differenza.