Milan, Gattuso si gioca tutto – Il tecnico dei rossoneri suona la carica, l’allenatore non vuol sentir parlare di esonero ma solo del prossimo impegno, contro la Sampdoria. Ringhio si gioca la panchina, contro il Doria chiede una prova d’orgoglio ai suoi, una prova da..leoni.
LA CONFERENZA
Sulla sfida contro la Sampdoria.
“La Sampdoria ha una difesa ottima, ha subito solo 4 gol e lavorano molto bene. Dobbiamo essere bravi a metterli in difficoltà e tenerli là, sono allenati da un grandissimo allenatore e ci sarà da faticare moltissimo. Sono veramente ben messi in campo”.
I complimenti di Giampaolo.
“Veniamo da due partite che sicuramente sono state due legnate, ma non siamo morti. Io non sono spento e morto, le sconfitte bruciano ma so cosa posso dare a questi ragazzi. Domani voglio vedere una squadra con grandissima voglia e che si riscatti. Questa squadra può fare molto di più di quando sta facendo”.
La sveglia alla squadra.
“Non voglio dire che ci spero, ma in questo momento devo dare tranquillità e serenità. Devo analizzare le prestazioni e sembriamo col freno a mano tirato, serve ritrovare spensieratezza e quei guizzi che vanno oltre lo schema e le cose ritrovate. Cerchiamo qualcosa in più a livello individuale”.
Sulla possibilità di giocare a due punte.
“Domani vediamo. Abbiamo provato difesa a 3 e a 4, schieramenti con 2 punte, col 4-3-3, col 3-5-2. Vediamo domani in che direzione andremo”.
Cosa manca alla squadra?
“In questo momento dobbiamo divertirci e a tratti lo abbiamo fatto negli ultimi mesi. Ora non lo stiamo più facendo, soffriamo gli avversari e serve ritrovare quella gioia di giocare, di far girare la palla, di rincorrere gli avversari. Ritroviamo tutto questo”.
Giovedì eri sotto shock, ti ho visto vinto.
“Non è così. Il Betis ci ha distrutto per come teneva il campo, dopo l’1-0 poteva finire 4-5 a zero. E’ stata una grande delusione per me. Ho dato un’impressione sbagliata, ma non mi sono arreso, credo fortemente in questa squadra e penso possiamo riprendere il cammino interrotto in queste ultime due partite”.
In queste poche ore hai trovato le chiavi per spiegare la sconfitta?
“Remiamo tutti insieme nella stessa direzione da sempre, ma ci sono gli avversari e ci sono alcune prestazioni negative. Questi ragazzi devono capire che la società ha sempre dato fiducia, anche prima della partita avevo parlato con Gordon Singer e ieri con Leonardo e Maldini. Sono sempre presenti, sono sempre con noi e con i ragazzi. Dobbiamo solo lavorare perché quello che stiamo facendo non basta, non possiamo mollare ad ottobre altrimenti diventa ancora più difficile. Via gli alibi e prendiamoci le responsabilità, io non difendo nessuno ma serve che tutti facciano qualcosa in più. Se troviamo sempre una scusa, non si va da nessuna parte”.
Queste sono legnate che fanno crescere?
“Io non voglio fare paragoni con l’Inter, ma ricordate dove stavano in classifica il 27 dicembre scorso dopo la partita di Coppa Italia con noi. Dopo quella sconfitta ci hanno messo mesi per rialzarli e ora guardateli. Le mazzate si sentono, serve tempo ma non è tutto da buttare. Se vinciamo domani e il recupero col Genoa siamo in zona Champions. Continuiamo a credere a quello che facciamo, anche se a San Siro già sentiamo qualche fischio”.
Higuain non deve prendersi un po’ di più la squadra sulle sue spalle?
“Quando la squadra non funziona, è normale che la punta ne risenta. Non è brillantissimo e gli arrivano pochi palloni, ma è la squadra che deve farlo rendere al massimo. Ma lui deve applaudire i compagni, dare prove di incoraggiamento e ne abbiamo parlato. Poi deve innervosirsi meno, sul rigore negato a Castillejo ha protestato troppo. Ci stanno gli errori degli arbitri o dei compagni, ma non deve perdere energie in questo. Lui è un leader nel gruppo, fa stare tranquilli tutti e scherza con tutti. È una guida, se le sue prestazioni non sono buonissime la colpa è collettiva, di tutti noi a Milanello”.
Senti di avere in pugno questo gruppo?
“Non devono giocare per me. Se ne sta parlando troppo di questa storia, sembro l’unico allenatore al mondo che è in bilico. Fa parte del gioco, io devo fare risultati e i ragazzi giocare bene. Il problema non deve essere io sotto i riflettori che sono a rischio, ma ritrovare i risultati. So che questi ragazzi credono fortemente in me, non siamo brillantissimi e facciamo una fatica pazzesca ma se devo mettere la mano sul fuoco ce la metto, ma non solo la mano, anche tutto il corpo col rischio di scottarmi completamente”.
Come stanno fisicamente i ragazzi?
“Kessie ha un problema dal derby, prima alla caviglia e poi al collaterale. Calhanoglu ha preso un pestone al derby e non riesce nemmeno a mettersi le scarpe per scendere in campo perché ha un ematoma. I problemi sono questi”.
La soluzione per uscire dal momento no.
“Domani voglio vedere 23 leoni, senza tattica anche, ma voglio senso di appartenenza e desiderio di vincere. Posso mettere da parte tutto quello in cui credo tatticamente, deve essere un Milan disposto a tutto per vincere. Non mi interessa di nulla, voglio vedere 23 cani rabbiosi con voglia di riscatto”.
Sulle condizioni di Caldara.
“Ora viene da un infortunio, quando starà bene e avrà minutaggio, e mi dispiace che non ho potuto metterlo l’altra sera ma sarebbe entrato in un frullatore, avrà la sua opportunità e mostrerà il suo valore”.
Ci vuole una squadra alla Cutrone, con la grinta di Patrick.
“Sì, quando entra lui è così. Porta veemenza, voglia, pressione anche da solo su tutti gli avversari. Voglio vedere tutti con quel carattere, con quella voglia lì. Poi serve qualità però, perché solo con la voglia non si va da nessuna parte”.
Cosa non va in Bakayoko?
Secondo me l’altro giorno ha riconquistato 4 o 5 ottimi palloni, il problema è che poi li ha ridati a loro. Sta attraversando un periodo con grandi difficoltà, serve aspettarlo e capire quale siano i suoi problemi. La gara con il Betis non fa testo, tutti hanno sbagliato e non solo lui. Difficilmente troviamo un singolo che ha fatto bene, escludendo Patrick e Castillejo. Dobbiamo dare brillantezza e velocità, al momento siamo troppo piatti per adrenalina e atmosfera. Serve riportare i tifosi dalla nostra parte, dobbiamo dimostrare voglia e cazzimma”.
Laxalt possibile esterno di centrocampo.
“Dove sta giocando in Nazionale ora? Rispondetemi. A Genoa ha sempre fatto il quinto di centrocampo, ma lui può fare tutto. Ha velocità, corsa e capacità nell’uno contro uno. Domani vediamo, può giocare dal primo minuto o partire dalla panchina. Ma siete sicuri che giocheremo con due punte? Magari avete le informazioni sbagliate. Vediamo…”.
Contro Inter e Betis la squadra ha giocato bene tatticamente in fase di non possesso palla.
“Con l’Inter c’eravamo mentre col Betis un disastro. Nel derby ci eravamo comportati bene e non avevamo lasciato quasi nulla all’Inter, poi però non sapevamo gestire il pallone e non. riempivamo mai l’area. Eravamo piatti a livello tecnico, ma a livello tattico eravamo interessanti. Pur di vincere questa partita sono disposto a sacrificare anche la tattica, stiamo facendo fatica anche perché stiamo cercando troppe cose e troppi schemi”.