Milan, panchina a rischio per Gattuso
Il tecnico del Milan Gennaro Gattuso commenta la sconfitta casalinga col Betis Siviglia ed analizza il momento dei rossoneri. Di seguito la conferenza stampa come riportata da milannews:
Sui giocatori che devono avere maggiore responsabilità: “Una persona con un po’ di coscienza che ama il suo lavoro e ha una coscienza si fa anche delle domande e si chiede perchè i giocatori non fanno ciò che proviamo. Alleno un grande club ed è giusto che mi assumo le responsabilità. Devo essere bravo a capire chi ha la mentalità giusta. L’impegno non manca mai. Io ci metto sempre la faccia. A tratti non abbiamo fatto nulla di quello che avevamo preparato”.
Su Cutrone e il pressing a tutto campo da solo: “In questo momento si tocca con mano la difficoltà. Possiamo anche fare dei paragoni con Castillejo e Laxalt, dopo il gol si sono sbloccati. Pensiamo troppo a cosa può succedere e a fare il compitino. C’è paura di sbagliare e non prendersi responsabilità. Tante volte ci dimentichiamo che la testa è una componente importante, non è una questione fisica. Lo dicono i numeri e l’occhiometro. Prima della partita ho fatto i complimenti per l’atmosfera che si respira nello spogliatoio. Ed è totalmente diversa da quella che si respira fuori dai cancelli di Milanello. Si parla tutti i giorni di me e gli ho fatto i complimenti per la serenità che ci sta mettendo. Uno mi prende per pazzo se dico queste cose dopo una partita del genere, ma è quello che ho visto durante la settimana. Sono molto preoccupato, deluso e arrabbiato, specialmente con me stesso”.
Su Higuain nervoso: “Sicuramente non sta attraversando il suo momento migliore di forma, ma è dato dall’involuzione di tutta la squadra. La sta pagando anche lui. Ultimamente non arrivano tantissimi palloni, abbiamo iniziato a crossare negli ultimi 10-15 minuti. Bisogna metterlo in condizione di farlo lavorare maggiormente negli ultimi 16 metri”.
Se è una situazione irreversibile: “Sembrava una giostra, ci siamo messi a tre, a quattro, abbiamo provato a giocare con Castillejo sotto punta. Non è una questione di moduli. E’ una squadra che ha perso la sua identità, sono due partite che non vedo le mezzali che si buttano dentro. Stiamo facendo male quello che abbiamo fatto bene e che ci ha contraddistinto in questi mesi. E’ una prestazione che mi ha lasciato perplesso, da parte mia e dal mio staff c’è grande delusione. Secondo me non ci siamo fatti capire abbastanza, se no non ci si spiega una prestazione del genere”.
Sulla panchina: “Secondo voi io oggi sto pensando alla mia panchina e al mio culo? Io sto pensando – se mi verrà data la possibilità – a come risolvere questo problema. Io sono il primo responsabile di questa situazione e, come ho detto già ieri, sono legato ai risultati. Abbiamo fatto una prestazione non da Milan, qualsiasi cosa succederà non ci sarà nessun problema”.
Su quanto brucia la sconfitta: “Non fa male la sconfitta, fa male la prestazione per come l’abbiamo giocata, per come abbiamo tenuto il campo. Per un allenatore è difficile tornare a casa stasera e pensare alla partita di stasera. Non possiamo fare queste prestazioni. In questo momento ciò che mi lascia più preoccupato, e non è una scusante del derby, è la fragilità e la mentalità. Non è una questione di moduli cambiati. Vedo una squadra fragile, impaurita. Che ha perso le certezze che aveva fino a 25 giorni fa. Dobbiamo capire perchè si sia spenta la luce improvvisamente. Se contro l’Inter ho visto qualcosa di positivo a livello di cattiveria e mentalità, oggi ho visto una squadra in difficoltà sotto tutti gli aspetti. Sia io, che sono il primo responsabile, che la squadra abbiamo fatto una pessima figuraccia”.