Giorgio Furlani ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, toccando vari temi come: l’inchiesta della Procura di Milano sul passaggio di proprietà da Elliott a RedBird, il mercato e il futuro di Pioli in rossonero.
Milan, le dichiarazioni di Furlani
Sull’inchiesta della procura di Milano: ”La temiamo zero, il proprietario del Milan è RedBird dall’agosto del 2022. Elliott ha concesso un vendor loan che è uno dei tanti modi possibili per concludere un’operazione di questa portata. Non c’è niente di nascosto, è tutto molto trasparente, i fatti sono facilmente verificabili. Giusto che le autorità facciano il loro dovere, rimaniamo pienamente collaborativi. L’unico desiderio è che si faccia in fretta, nell’aria è inevitabile un po’ di fastidio. L’ingresso di un nuovo azionista? Premesso che il vendor loan , di cui tanto si parla, scade nella seconda metà del 2025, non c’è niente di imminente. Sul tema socio non ci sono trattative in corso. In ogni caso il controllo del Milan è e rimarrà di RedBird”.
Sul ruolo di Ibra: “A livello formale Zlatan non ha deleghe con cui poter decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è ‘formalistico’. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Ibra è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino, è curioso, conosce tante realtà e sa che cosa è il calcio di oggi. Siamo complementari, lui è uomo di campo, io un manager. Io non posso parlare a Maignan con il suo stesso linguaggio. Io al Milan ci tengo, ci tengo proprio. Ribadisco, le condizioni in cui si era trovato a essere il club hanno accentuato in me una forte attenzione, responsabilità e avversione agli azzardi che mi impediscono di essere irrazionale. Quando mi è stata offerta l’opportunità di far parte della società, mi sono fatto una domanda: ‘Sul letto di morte mi pentirò di averlo fatto o no?’. Ho risposto di no. Per me non è questione di carriera, c’è solo il Milan: il club a cui sono legato oggi e per sempre. Non cerco la ribalta nel calcio, non andrò mai in nessun’altra società. Sul mercato Ibra sceglierà i giocatori e io definirò l’aspetto contrattuale? Non scordiamo Moncada: Geoffrey è il numero uno. Ibra stesso è il primo che si rivolge a Geoff per scambiare opinioni sui profili dei giocatori. Io non decido sulla scelta tecnica, ma sugli aspetti connessi e correlati all’investimento: se hai 100, non ne metti 80 su un solo giocatore. Su chi punteremo? Non spetta a me discutere di nomi o ruoli”.
Sul futuro Pioli: “La nostra stagione fin qui è stata buona, ma come l’anno scorso c’è stata un’altra squadra che è andata oltre le previsioni. Ieri il Napoli, oggi l’Inter. Pioli al Milan ha una storia decisamente positiva, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto lo scudetto. Spesso viene criticato ma ha fatto risultati importanti. Nessuno dalla società ha mai parlato di panchina a rischio. Ora sarebbe ingeneroso valutarlo in base al futuro percorso in Europa League o all’esito del derby, per quanto importante sia”.
Sul mercato in uscita: “Leao? Rafa ha una clausola rescissoria da 175 milioni ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di voler andare ma non vuole proprio. Lunga vita a Leao al Milan. Theo e Maignan? Hanno un contratto fino al giugno 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni, speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza”.