E’ un campionato per “vecchi”?
Giornata dominata dagli “over 30” che determinano i risultati più importanti del turno con i loro guizzi e le loro prodezze.
Ibrahimovic, Ronaldo, Pedro e Caicedo con la classe, l’intuito o la potenza; in acrobazia, da fermi od in progressione, tolgono le castagne dal fuoco a Milan, Roma, Juventus e Lazio, che avanzano in classifica e si propongono o confermano la propria candidatura per un campionato di vertice.
Ibra Cadabra
Il Milan continua la sua marcia in testa alla classifica di un campionato che quest’anno sembrerebbe non avere un padrone già stabilito, determinato e scontato come in almeno 6 degli ultimi nove, tutti dominati dalla Juventus. Il talento evergreen dello svedese è trascinante; strabordante, irriverente: arriva dove altri non pensano nemmeno di potersi avvicinare. La rovesciata decisiva contro l’Udinese è negli occhi di tutti ma la sua vera perla contro i friulani è nell’assist per Kessie, un agglomerato sfavillante di classe purissima. Finché ci sarà questo Ibra, battere il Milan sarà durissima per tutti.
Il Sassuolo avanza con la linea verde
Alle spalle dei rossoneri si stacca il Sassuolo che surclassa il Napoli a domicilio nonostante le assenze pesanti di Berardi, Djuricic e Caputo.
In controtendenza rispetto al resto del gruppo i neroverdi di De Zerbi mettono in mostra il talento under 23 di Locatelli e Lopez, oltre ad un gioco arioso ma per nulla presuntuoso e spregiudicato, anzi pregno di una concretezza segno di una raggiunta consapevolezza.
Gattuso non trova le contromisure e paga giustamente pegno.
Dybala dorme, Cristiano risolve
Contro lo Spezia a Cesena, terra da sempre molto “bianconera”, la Juventus cincischia senza brillare, tanto da subire il pareggio di Pobega dopo l’iniziale vantaggio di Morata, per una volta sulla linea del fuorigioco senza oltrepassarla, e deve aspettare che il suo giocatore migliore si alzi dalla panchina sulla quale lo aveva confinato Pirlo dopo il ripescaggio, quasi in extremis, a seguito della guarigione dal Covid dell’asso portoghese. Tutt’altro passo rispetto all’argentino Dybala che ormai di “joya” non ne mostra affatto da un bel po’ di tempo.
Parma letale; l’Inter evita il peggio
Continua a non piacere l’Inter di Conte che stavolta rischia l’osso del collo al Meazza contro un Parma che sta pian piano assimilando il lavoro di Liverani integrando anche i nuovi arrivati; il protagonista assoluto di giornata è però una vecchia conoscenza del nostro calcio: Gervinho scappa da tutte le parti alla frastornata difesa della squadra nerazzurra, che si salva nel finale grazie a Brozovic ed al “figliol prodigo” Perisic. Pesa sul risultato, come su altri campi del resto, la negligenza del direttore di gara Piccinini, evidentemente mal assistito dal VAR, che non vede un evidente rigore ai danni dello stresso Perisic.
La Lazio non molla mai; Toro rimontato
Quasi una replica della vittoria di Cagliari della scorsa stagione; anche stavolta la Lazio ribalta la gara nei minuti di recupero e realizza la rete della vittoria al 98′ grazie al solito Caicedo, ormai uno specialista delle realizzazioni all’ultimo “tuffo”. Prima rete in Italia per Pereira, protagonista suo malgrado anche nell’occasione del rigore realizzato da Belotti. I tre punti biancocelesti “pesano” di più in considerazione di quanto accaduto in settimana in “casa Lazio” con un’emergenza-Covid poi parzialmente rientrata.
Una bella Roma suona la Viola
La squadra di Fonseca gioca ancora una bella gara e dopo aver fermato il Milan supera senza troppi affanni la Fiorentina, priva di nerbo e scarsa di idee. Il trio Pedro – Dzeko – Mkhitayan, tutto classe ed esperienza, è letale, mentre dalla parte opposta la pericolosità sotto porta è pressoché nulla. Bene anche Spinazzola e Pellegrini per una Roma che appare in forte crescita e con ampi margini di miglioramento.
Muriel rilancia l’Atalanta; Barrow torna a sfrecciare
Gasperini torna alla vittoria sul terreno del Crotone grazie alla straordinaria giornata del suo ex bomber di scorta Luis Muriel, ormai un punto fisso dell’attacco nerazzurro. I calabresi tuttavia non demeritano e forse con un pizzico di fortuna in più avrebbero potuto anche evitare la sconfitta.
Bella rimonta del Bologna che ritrova la sua freccia Barrow, mentre impattano con un uno-due in tre minuti le genovesi in un derby non proprio memorabile; il Verona invece marcia alla grande ed asfalta anche il Benevento, che continua a giocar bene ma a raccogliere troppi gol in fondo alla propria rete e pochi punti in classifica.
Panchine a rischio: Iachini e Giampaolo tremano
Solo sei giornate (addirittura cinque per il tecnico granata che deve recuperare la gara contro il Genoa), e già le voci si fanno insistenti su possibili cambi sulle panchine di due grandi storiche del nostro calcio come Fiorentina e Torino. Per i gigliati sembrano avviatissimi i contatti con Sarri, ormai ad un passo dall’ottenere il via libera dalla Juventus, ma anche Spalletti, altro toscano “doc”, avrebbe dato la sua disponibilità. Semplici invece è il candidato più accreditato per l’eventuale successione a Giampaolo qualora Cairo decidesse di rompere gli indugi e cambiare rapidamente rotta per evitare il peggio.