Home Serie A Inter News Milan, Conceicao: “Troppe bugie su di noi. L’Inter ha punti deboli”

Milan, Conceicao: “Troppe bugie su di noi. L’Inter ha punti deboli”

Il tecnico del Milan pronto per il,derby di Milano

Milan Inter
Inter-Milan - ph Scali/KeyPress

Il tecnico del Milan Sergio Conceicao parla alla vigilia del derby tra Milan e Inter. Il tecnico si conferma sicuro e mette i puntini sulle i.

LA CONFERENZA IN TEMPO REALE su Milan Inter, come riportata da mediaset

Sull’Inter
“È importante l’equilibrio, pensare ai punti forti dell’avversario e ai nostri. Ho affrontato l’Inter più volte anche in Champions, col Porto. I giocatori si conoscono bene, giocano insieme da tanto e hanno lo stesso allenatore ormai da qualche anno. Dobbiamo capire come contrastare le loro dinamiche e cogliere le loro debolezze”.

Sul mercato degli ultimi giorni
“Ho già detto che a gennaio un mese di mercato è troppo, specialmente per la testa dei giocatori. Sicuramente qualcosa si è mosso e non è stato positivo con tante partite ravvicinate. Noi comunque continuiamo a lavorare sul gioco e quello è l’importante. Intanto però leggo tante bugie su quello che succede nello spogliatoio, se avete dubbi ne possiamo parlare in conferenza. Non è semplice un periodo così, con il mercato e con tante notizie false. Io devo rimanere concentrato sul mio gruppo”.

Sulle presunte tensioni interne
“Io non parlo di ciò che succede all’interno del gruppo, dobbiamo solo rimanere concentrati per fare una bella partita e vincere. Sicuramente è un periodo delicato, in cui si parla tanto di mercato e di altro. Poi se ci sono risultati negativi come in Champions è tutto amplificato. Le critiche al gioco le accetto e lavoro per farvi cambiare idea, altre cose interferiscono e non sono la verità”.

Su Tomori e Gimenez
“Non posso parlare di Gimenez perché non è ancora ufficiale, per quanto riguarda Tomori io conto su di lui come su tutti. Tanti giocatori che ho avuto sono andati in scadenza e hanno dato il massimo fino all’ultimo, un esempio è Taremi, che ora è all’Inter. Se Tomori deve giocare domani, giocherà”.

Sui tanti cambiamenti
“Si parla di un paio di giocatori… Capisco che sia importante per i media parlare di mercato, ma noi siamo concentrati sull’Inter, sul nostro percorso. Non mi va di parlare di chi entra e chi esce, potrò farlo a fine mercato se volete”.

Sul suo impatto al Milan
“C’è ancora tanto da migliorare. Ogni allenatore cerca sempre la perfezione per la sua squadra, noi stiamo ancora lavorando per avere una buona base. Io ho sempre le valige pronte, come ogni allenatore, ma sono venuto qui per la storia di questo club, cosciente che questo è uno dei momenti peggiori della sua storia, rinunciando a guadagnare anche dieci volte tanto”.

Sulla condizione di alcuni singoli
“Walker sta bene e fisicamente è a posto. È una soluzione per il derby. Thiaw non è ancora in condizioni fisiche ottimali, Gabbia è uscito con la Dinamo per una botta forte. Comunque sono a disposizione. In attacco? Vediamo”.
Sulla sua personalità
“Io sono così, vivo le partite con tanta emozione e passione, ma non vuol dire che sono nervoso o arrabbiato. Sicuramente non implica del nervosismo in squadra, è solo il mio carattere. Non è un difetto, sono io. Lo sono anche se stiamo vincendo 4-0”.

Sul derby di Supercoppa
“Il fallo su Asllani? La partita è passata, inutile parlare di un ipotetico fallo a centrocampo. Se Inzaghi sottolinea questa cosa avrà le sue ragioni, ha le sue idee. Sono cose che succedono, non possiamo ridurre la partita a quell’episodio, non è giusto”.

Su cosa lo preoccupa del derby
“Io sono sempre più preoccupato di quello che facciamo noi, ma è giusto guardare anche l’avversario, i suoi punti di forza, che sono tanti, e quelli di debolezza. Sicuramente il lavoro principale è sempre su noi stessi”.

Su Morata
“Io parlo tutti i giorni con tutti i giocatori, con lui ho parlato diverse volte. Il mercato poi è quello che è. Per fare un matrimonio serve la volontà dello sposo, della sposa e anche del prete…”.

Sull’assenza di Fofana
“Avremmo voluto avere tutti a disposizione, non è possibile e giocherà un altro al posto suo. Lui riposerà un po’”.

Sulle differenze ambientali tra Milan e Inter
“A questo livello non c’è un favorito perché l’ambiente è migliore o peggiore. Queste partite prendono vita quando l’arbitro fischia. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato meglio, ma non è possibile, noi dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare. Dobbiamo dare vita alla partita, sono i giocatori che vanno in campo e la partita ha la sua storia, ogni partita è diversa”.

Ancora un giudizio sul suo impatto dopo un mese
“Non è facile per chi come me vuole lavorare sul campo. A inizio stagione ci sono settimane libere per fare questo tipo di lavoro. Ora paradossalmente chi gioca meno, e ha tempo per lavorare di più, ha già assorbito di più di quello che voglio rispetto a chi gioca di più e deve recuperare. Sembra un po’ un controsenso. A Riad hanno capito che abbiamo bisogno di energia positiva, di essere emotivi, con il luccichio negli occhi come quando giochiamo a calcio da bambini senza mai stancarci. Questa base, questa passione è quello che cerco di trasmettere. Lo faccio anche con la mia postura. Sicuramente sul piano di gioco sento che siamo ancora a una distanza importante da quello che voglio. A me piace una squadra corta, che pressa alto, che ha grande intensità, che permette poco agli avversari, che crea tanto. Ho i giocatori per interpretare questo modo di giocare? In questo momento dico di no, per questo giochiamo in modo diverso. Non è una scusa però. Prima di firmare il contratto sapevo quante partite avrei avuto. Pensavo che arrivando qua sarei riuscito a trasmettere quello che volevo, ma questo non è facile. Parlavamo di duelli e aggressività, anche questo si allena. Come le transizioni offensive e difensive, ci sono ancora alcune debolezze. Questo si allena. La positività e l’energia ce l’abbiamo, a volte anche troppo. Dobbiamo essere uomini e cercare di cambiare, andremo a migliorare. Dopo il primo tempo di Zagabria non penso si possa andare più giù”.

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