Ospite di Tiki Taka, il nuovo tecnico del Milan Cristian Brocchi parla della nuova avventura. Tanti i temi trattati, dall’emozione provata alla prima contro la Sampdoria, passando per il modo di gestire il gruppo. Si è parlato anche di singoli, soprattutto di Balotelli, Brocchi punta su SuperMario, altra nuova chance per il centravanti bresciano.
Le parole di Brocchi a Tiki Taka come riportate da Mediaset:
Cristian Brocchi, come intende gestire il gruppo: “Sono uno molto spontaneo – racconta -, ho detto ai giocatori quello che mi veniva da dire guardandoli in faccia. Ho cercato di instaurare un rapporto con tutti. Loro si sono mostrati molto disponibili con me e il mio staff. Il futuro? Non la vivo come una pressione. Io ho solo la grandissima possibilità di allenatore un top club come il Milan: sto facendo il massimo e lo farò fino all’ultimo giorno, che sia a fine maggio o che sia non so quando. Vorrei rimanere sempre al Milan, ma adesso penso solo a una gara alla volta e a vivere questo sogno con massimo impegno e professionalità”.
NON MI ASPETTAVO LA CHIAMATA
Prima, però, prima di pensare a quello che sarà, tocca fare un passo indietro, alla chiamata del club: “Non me l’aspettavo perché non avevo questo pensiero in quel momento lì. Lunedì scorso ero a casa con i miei figli, mi hanno chiamato per dirmi che mi volevano parlare ma non ero certo che fosse per quello perché già altre volte avevo incontrato la società per parlare della Primavera”.
Già, ma che Milan ha trovato? “E’ un discorso difficile, io sono appena entrato a far parte di questo gruppo. Per quello che ho visto adesso posso dire di aver trovato un gruppo molto più forte di quello che si è scritto sotto il profilo della voglia e della personalità. Hanno reso al di sotto delle proprie possibilità ma non per colpa dell’allenatore. Il trequartista? L’interpretazione che voglio dare al mio calcio è quella di un gioco propositivo e di una squadra che comandi il gioco. Dirlo a parole è facile poi bisogna lavorare tanto: non si possono raggiungere risultati immediati ma basta vedere i risultati ottenuto da un mister come Sarri per capire che il lavoro paga”.
CONTENTO PER BALOTELLI
Poi sui singoli: “Balotelli? “E’ stato infortunato per molti mesi in questa stagione. Che lui abbia avuto momenti difficili in carriera lo sappiamo ma in questi giorni lo sto vedendo e vedo che è un ragazzo con dei valori importanti che dimostrerà. Bacca? Vede la porta come pochi, ieri non ha segnato al primo tiro ma ha una fortissima personalità. Sulla rabona mi sono caduti un po’ i capelli, ma sono contento della sua prestazione”.
Mario e Bacca, questo è evidente, saranno fondamentali per la rincorsa alla Coppa Italia: “E’ ancora lontana, non ci sto pensando. Siamo concentrati solo sulla prossima partita”.
Sui momenti difficili della sua carriera da giocatore dichiara: “Forse alcuni momenti al Milan dove era più facile mollare che tenere duro. Nelle ultime due stagioni sono stato titolare, nelle altre cinque al Milan ho giocato partite pazzesche e prestigiosissime. Era un onore indossare quella maglia e non volevo perdermi niente: ho vinto tutto grazie a grandissimi campioni e grazie a quello che eravamo noi come gruppo”.
Resta il tempo per un pensiero sull’amico Gattuso (“Rino da giocatore era fantastico, quando lo vedevi giocare non potevi aver voglia di dare almeno un decimo di quello che dava lui. Molti dei miei ex compagni come Nesta, Pirlo e Maldini mi hanno scritto, sono persone alle quali sono veramente legato e che tifano per me come io per loro”), sul caso Totti-Spalletti (“Il problema lo si sa quando lo si vive. Spalletti ha già vissuto l’esperienza a Roma e potrebbe già essere segnato da questo. Quando ha deciso di tornare ha voluto dare la priorità al gruppo piuttosto che al singolo. Con questo non vuol dire che bisogna togliere quello che ha fatto Totti per il calcio”) e su Allegri e Marchisio: “Quella di Claudio è una perdita importante perché è un grandissimo giocatore con una forte personalità e che detta i tempi come pochi. Allegri? Non mi ha stupito, lo conosco come allenatore e conosco i suoi collaboratori. Sapevo che avrebbe fatto un buon lavoro alla Juventus”.