Milan, Brocchi: “Giocheremo con il trequartista. Su Balotelli…”

Balotelli

Il nuovo tecnico del Milan Cristian Brocchi parla alla vigilia della sfida con la Sampdoria, una gara che per l’allenatore vale doppio, un debutto sulla panchina dei rossoneri che vuol festeggiare con una vittoria. Il nuovo mister dei rossoneri parla di scelte anticipando lo schema che prevederà il trequartista e di Balotelli.

La conferenza stampa come riportata da mediaset:

Come ha trovato la squadra dal punto di vista fisico?
“Non penso che con la Juve abbiano avuto un calo fisico. Hanno giocato con grande intensità. Forse hanno avuto un calo mentale. Non li ho trovati male”.

Il nuovo modulo prevede l’utilizzo di Honda?
“Sicuramente Keisuke avrà le possibilità di mettersi in mostra. Ho osservato da vicino tutti i giocatori. Non sarà un Milan che giocherà sempre con il 4-3-1-2: i tre offensivi possono anche aprirsi e lui può giocare sia come trequartista sia come attaccante esterno. Lui come tutti gli altri avrà il compito di mettermi in difficoltà per mostrarmi la sua voglia di ritagliarsi uno spazio importante”.

Ha parlato anche con Balotelli?
“Io non posso pensare che lui interpreti le sue gare come Kucka o viceversa. L’importante è che tutti pensino di giocare per la squadra. Si deve pensare al noi. Se un giocatore mette le sue caratteristiche nel gioco di squadra, può fare bene. Ho parlato con Mario e mi ha promesso che lui cercherà di dare tutto in questo ultimo periodo. In passato, probabilmente, sapeva di avere altre possibilità. In questo momento qui, il suo inconscio non gli sta dicendo che ne avrà altre. Balo deve sfruttare queste partite per mostrare le sue qualità. Voglio che faccia vedere di essere legato in maniera forte alla maglia del Milan”.

La fase di non possesso è stata un po’ carente. In rosa ha centrocampisti capaci di fare questo lavoro?
“Per caratteristiche sì. La gara si gioca soprattutto a centrocampo, che è il reparto più importante per lo sviluppo del gioco. Mi piace molto pensare di poter giocare con il rombo, che ti dà certezze in entrambe le fasi”.

Cosa ci può dire dell’aspetto mentale?
“E’ molto importante. Tutti i giocatori devono stare bene. Se si sente libero di interpretare la gara, è anche mentalmente più forte. Se la squadra ha meno certezze, allora ha difficoltà”.

I problemi del Milan erano in attacco. Cosa non deve più succedere?
“Non so cosa sia successo, sono arrivato da pochi giorni. La mia volontà è che gli attaccanti riescano a occupare l’area quando attacchiamo e riescano ad andare al tiro. L’unica cosa che chiederò alle punte, sarà quella di avere un’interpretazione della gara sia in fase di possesso sia di non possesso. Non possiamo pretendere di giocare a calcio senza l’aiuto degli attaccanti. Bisogna sacrificarsi per la squadra”.

Ci sarà Locatelli dall’inizio?
“In questi giorni ho provato alcune situazioni. Ma da allenatore ho bisogno di conoscere i singoli giocatori. Ho fatto quindi delle prove. Normale che nell’idea iniziale ci sia una squadra titolare e una squadra potenzialmente titolare. E il bello è che quest’ultimi possano convincermi e darmi delle certezze in più. Ho avuto segnali importanti da calciatori nell’altra formazione, li sto conoscendo. Non voglio stravolgere niente, mica sono pazzo”.

Che Bonaventura vedremo nel ruolo di trequartista?
“E’ una possibilità il fatto che lui possa giocare in quella posizione. Secondo me, ha le caratteristiche per farlo. Dovrà avere il supporto da parte della squadra. Altrimenti, saremo prevedibili per gli avversari. Una volta che la squadra capisce come muoversi, sarà tutto più semplice”.

Con la Samp ci sarà già il Milan di Brocchi?
“So che si parlerà solo di questo. Se io pensassi che a Genova possa scendere in campo già il mio Milan, sarei presuntuoso. Il mio obiettivo sarà vedere un 5% da chi giocherà e non giocherà. Non è tantissimo? Se mettiamo il 5% a testa, la percentuale aumenta. Significherà avere la consapevolezza che un primo passo è stato fatto. Le cose più semplici dovranno essere fatte. I giocatori dovranno dimostrare che indossare la maglia del Milan è importante”.

Che differenza c’è nel lavorare con i ragazzi o con la prima squadra?
“Parlare con gli adulti è sempre più difficile. Ma penso che anche il giocatore più evoluto abbia bisogno di certezze e sapere cosa possa volere il tecnico. Per me questa cosa è molto importante. Ho lavorato con loro anche singolarmente. Partendo da questo presupposto, si possono gettare le basi per un lavoro che non sarà semplice, ma molto bello ed entusiasmante”.

Un bilancio di questi primi giorni di lavoro?
“Quando arriva un allenatore nuovo, c’è una scossa. Non cancello la presenza di Mihajlovic, anche io avevo con lui un buon rapporto ed è stato importante per me. Detto questo, ho trovato una squadra disponibile e questa cosa mi ha fatto piacere”.

Cosa si può dire della Sampdoria?
“All’interno delle esercitazioni proposte, un occhio ai blucerchiati è stato dato”.

Ci sarà Berlusconi
(ma alla fine il presidente non ci sarà, ndr).
“Sono molto contento di questo. E’ un momento bello ed emozionante e la sua presenza è un segnale positivo”.

Che gruppo hai trovato?
“Un gruppo disponibile che ha grande voglia di ascoltare. Con parecchi di loro ho parlato in privato. Normale che nei primi giorni, in alcuni di loro, ci fosse un po’ di tristezza perché andavano d’accordo con Sinisa Mihajlovic. La speranza è che anch’io possa entrare nella loro testa e nella loro mente e loro possano credere in me”.

Si giocherà con il trequartista?
“Penso sia normale cambiare qualcosa a livello tattico, senza stravolgere tutto. Sarebbe da presuntuosi minare le certezze dei giocatori”.

Avanti con il 4-3-1-2, allora?
“In rosa ci sono giocatori che possono fare questo sistema di gioco. Se Mihajlovic ha abbandonato questa strada, avrà avuto i suoi buoni motivi. Il mio compito non è semplice, cambiare è difficile”.

Molte novità negli allenamenti. Stai portando molte idee?
“Sto cercando di portare la mia metodologia. Voglio lavorare su alcune cose. In questi giorni ci abbiamo provato. Stiamo cercando di capire ai ragazzi che alcune proposte sono state studiate e non fatte per caso”.

Si è parlato molto del drone.

“E’ uno strumento molto valido. Con la Primavera c’era servito molto. Si entra nelle dinamiche dell’allenamento. I giocatori possono vedere subito le cose da migliorare. E in questo periodo bisogna utilizzare molti metodi per far apprendere i concetti”.