Leonardo Bonucci, difensore e capitano del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Queste le sue dichiarazioni:
“Credevo ci sarebbe stato un po’ più di scetticismo nei miei confronti. Questo entusiasmo mi spinge a dare ancora di più. Non vedo l’ora di debuttare in questo stadio. Confesso che ho addosso un po’ di agitazione: San Siro è la storia e il giorno del preliminare, anche se non giocavo, è stata una delle poche volte in cui mi sono emozionato entrando in uno stadio. Mi piacerebbe tanto rivedere la stessa cornice di pubblico”.
“Capitano? E’ una responsabilità importante, darò tutto me stesso per difendere questa maglia dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Me lo aspettavo? Sinceramente: no. L’importante però è che ci sia un gruppo trainante e il Milan è un club fortunato perché qui c’è gente che sa fare gruppo. Sono rimasto piacevolmente colpito anche dallo spirito di sacrificio dei sudamericani. Sono molto contento dello spogliatoio, ci sono delle belle persone. È stata una scelta condivisa da club, allenatore e squadra. Con Riccardo ho parlato fin dal primo giorno di quanto sarebbe potuto succedere. Lui è una grande persona e un grande giocatore, nessuno vuole passare sopra nessuno, l’intenzione è quella di fare squadra. Conta il bene comune, quello è davvero importante. Non il capitano”.
“Perché ho lasciato la Juve? Come ho detto, ora per me conta solo il Milan e la Juve è il passato. La ringrazio per quel che mi ha dato, con loro sono diventato uno dei migliori difensori al mondo, ma quando fai certe scelte poi ti prendi le responsabilità e hai le tue conseguenze. La Juve e Allegri durante l’ultima stagione hanno fatto scelte ben precise e io le ho fatte di conseguenza. Di certo le mie valutazioni non erano più quelle del passato, ma la scelta è stata condivisa con il club, quindi non è solo farina del mio sacco… Tutto parte da Oporto, ma c’erano stati alcuni episodi già prima, magari meno eclatanti. Spero di fare nel Milan ciò che Pirlo ha fatto alla Juve col percorso inverso”.