Mido e Ibra – Una storia da “Sliding doors”

Zlatan Ibrahimovic

CORREVA L’ESTATE DEL 2004. LA ROMA E LA JUVE PARTONO IN POLE POSITION PER DETRONIZZARE IL MILAN CAMPIONE D’ITALIA. E SUL MERCATO GLI INTRECCI NON MANCANO

Quando Zlatan Ibrahimovic uccellò Buffon in una calda serata portoghese nel Giugno 2004, gettò delle basi solide sulla nostra eliminazione. Aveva 23 anni, era reduce da una stagione importante con la maglia dell’Ajax, nella quale ha confermato il suo status di promessa facendo intravvedere cose turche anche in Champions. Se avete dei dubbi, guardatevi su YouTube la rete che ha segnato al Celta Vigo, giusto per farvi un’idea…

Ahmed Hossam, in arte Mido, anche lui era fiorito nel fertile giardino dell’Ajax, per poi emigrare proprio in Galizia e infine in Provenza, vestendo la maglia dell’Olympique. A livello di talento puro era messo piuttosto bene, e anche in quanto a carattere non scherzava. Proprio come lo svedese. Due teste calde pronte a sfondare nel grande calcio.

Chi allora, meglio di Mino Raiola, poteva gestire due simili talenti? Quell’estate, il Milan campione d’Italia si preparava ad un’altra stagione di grande livello. L’obbiettivo primario, più che lo scudetto, era riscattare La Coruna. Quella batosta nei quarti di Champions non è stata assorbita benissimo da tutto l’ambiente. La Roma, seconda in classifica, vuole rinforzarsi in attacco, pur avendo perso due giocatori come Zebina e soprattutto Emerson, passati alla Juve di Fabio Capello. E da lì si capì che la stagione non era stata preparata con criterio, come poi avrebbero dimostrato i fatti in seguito.

Il nome di Ibra circola insistentemente dalle parti di Trigoria, e di fatto sembra proprio lui il giocatore che Prandelli (che poi rinuncerà alla panchina a causa delle condizioni di salute della moglie) vuole affiancare al tandem stellare formato da Totti e Cassano. E’ praticamente fatta.

Ma per gli strani giochi del destino, Raiola decide di cambiare le carte in tavola, come il più abile dei croupier. E la nostra storia coinvolge anche Ahmed Hossam, destinato invece ad arricchire l’organico della Goeuba, che oltre ai due romanisti ha acquistato anche Fabio cannavaro dall’Inter. Il tutto per riprendersi la corona.

Al momento di partire per Torino, però, Raiola sconvolge i giochi, dirottando l’egiziano a Trigoria. Perchè Ibracadabra invece ha preferito, o gli hanno fatto preferire, proprio la Juve, per esplodere definitivamente nel calcio che conta.

Ibrahimovic da Rosengard inizia a Torino la sua collezione di campionati, ben 11 in 12 anni di cui 7 di fila (se vogliamo contare anche quelli poi revocati alla Juve dopo Calciopoli), diventando uno dei giocatori più apprezzati su scala mondiale.

Ahmed Hossam, in arte Mido, invece ha iniziato la sua parabola discendente, con qualche sprazzo di classe qua e là ma soprattutto tante battute a vuoto. Per quello che era destinato a diventare il miglior giocatore egiziano di sempre, Roma è stata la prima tappa di una Via Crucis che ha avuto il suo epilogo 4 anni fa.

Mentre Ibrahimovic fa delirare l’ “Old Trafford”, sua nuova casa, Mido adesso la sfanga come allenatore del Wadi Degla, a Il Cairo. E se il corso degli eventi fosse stato diverso?