ESCLUSIVA – Micaela Zitti e il dietro le quinte del bodybuilding
Micaela Zitti racconta in esclusiva per sportpaper.it la sua passione per il bodybuilding. Gli attimi che precedono una competizione sono quelli più ricchi di adrenalina ed ognuno ha il suo rituale: “La tensione è alle stelle. Prima di salire sul palco c’è una meticolosa preparazione da seguire, specie per le donne. Sveglia all’alba poi trucco e acconciatura tra le prime cose”.
Ma non è finita qui: “Dopo è il momento di passarsi il protan, il colorante che serve per far risaltare i muscoli. Negli ultimi istanti prima di andare in scena invece è il momento della cera e, anche quella, serve per dare un’ulteriore tocco in più alla muscolatura sotto le luci dei riflettori”.
Un’attesa che spesso è snervante e ognuno prova a stemperare la tensione come può: “Le donne per lo più erano di drenare gli ultimi liquidi stando con le gambe alzate al muro. Per gli uomini invece è diverso: i più nervosi camminano avanti e indietro nella sala mentre i più rilassati a volte persino si addormentano. C’è poi chi ascolta la musica o chi non rinuncia ad un ultimo allenamento con gli elastici”.
La gara
Arriva il momento di salire sul palco. Un modo per dare un senso a tutti i sacrifici fatti nei mesi precedenti. È il momento di incantare i giudici: “Ci sono vari fattori che influenzano la valutazione. Non conta solo la forma fisica. Portamento, eleganza, accessori e femminilità sono gli altri aspetti di cui la giuria tiene conto”.
E, su quale sia l’aspetto più difficile Micaela Zitti non ha dubbi: “Per me la parte più difficile riguarda il portamento. Non ho mai indossato tacchi e per me quindi è già una grande impresa” poi però ci scherza su: “Mi sto allenando anche in questo!”
Altro aspetto fondamentale riguarda il cosiddetto posing: “Per ogni categoria ci sono delle pose da fare obbligatoriamente. Servono a fare risaltare alcuni muscoli e le propri qualità”.
Un fisico che cambia
Quella del body building è una pratica che, nell’immaginario collettivo, è ancora estremamente legata all’universo maschile. Specialmente per il fisico che cambia a vista d’occhio: “All’inizio vivevo male questa cosa. Mi sentivo giudicata dallo sguardo delle persone. Poi ovviamente con il tempo si ci abitua e non si ci fa più caso. D’altronde, non sono problemi che mi riguardano”.
Un pregiudizio, quello fisico che difficilmente si riuscirà ad abbattere velocemente: “Io la prendo con filosofia, ormai, e come diceva un grande della letteratura italiana non ti curar di loro ma guarda e passa. Questo è il segreto”.
Un segno del destino
L’approccio a questo mondo però è stato per Micaela Zitti davvero causale. Qualcuno potrebbe dire un segno del destino: “Io sono stata una sportiva sin da piccola. Provengo dal nuoto ma, all’eta di 16 anni, ho dovuto smettere per grave problema al ginocchio. Durante gli anni dell’università in cui mi sono trasferita a Genova ho cercato un centro fitness per mantenermi in forma e mi sono imbattuta, per puro caso, nella palestra del presidente della Federazione Italiana Bodybuilding”.
Dall’iscrizione al palco il passo è stato breve: “Lì un personal trainer mi ha notata e dopo soli 9 mesi ho affrontato la mia prima gara di culturismo classificandomi quinta e accedendo ai campionati italiani”.
C’è chi dice doping
Il doping è un argomento spinoso nel mondo dello sport e spesso si ha paura ad affrontarlo ma non Micaela Zitti: “Purtroppo il doping fa parte dello sport in generale ma non si deve aver paura di parlarne. Io a differenza di tanti altri atleti infatti non ne ho”.
Specialmente nel mondo del culturismo c’è chi pensa che un fisico di quel tipo non possa che esser frutto dell’utilizzo di sostanze vietate: “L’essere umano ha un limite che è differente a seconda della propria genetica. Giunti a quel limiti se si vuole continuare a migliorare si deve quasi per forza fare uso di questi prodotti che però non sono legali”
Covid-19 e palestra
Il covid-19 ha messo in stand by la vita della società e di conseguenza anche tutto il mondo sportivo. Gli atleti per non perdere la propria condizione in vista di riaperture e ripartenze si sono reinventati: “Mi sono allenata a casa, sul balcone. Ovviamente lo spazio a disposizione era ridotto quindi ho dovuto utilizzare tecniche differenti”.
Di differente però c’erano anche gli strumenti a disposizione: “Avevo un bilanciere, due dischi, qualche banda di resistenza e due manubri. Di conseguenza, cosa che faccio davvero poco, mi sono concentrata su esserci a corpo libero. Mantenere la stessa intensità non è stato facile ma se vuoi allenarti le soluzioni si trovano. Sempre”.
Poi finalmente le porte della palestra si sono riaperte: “Sono tornata ad allenarmi in palestra 5 volte a settimana con l’obiettivo di competere a novembre a San Marino.”
Micaela Zitti ha poi un consiglio per tutti quelli che vogliono approcciarsi a questa disciplina: “Ricordate di scindere bene la passione dall’ossessione. La linea è sottile”.