Il tecnico dell’Inter Walter Mazzarri parla della prossima sfida dei nerazzurri contro l’Atalanta. Dopo il pareggio di Palermo contro i bergamaschi vietato sbagliare. Il tecnico lancia Palacio, l’ex Genoa sarà in campo dal 1′ in coppia con Icardi. Di seguito la conferenza integrale come riportata da mediaset:
Arriva l’Atalanta, squadra pericolosa: e da due anni vince a San Siro contro l’Inter.
“Tutto vero, fra l’altro l’Atalanta viene da una sconfitta immeritata. Sta bene, è carica, chi affronta l’Inter poi tira sempre fuori qualcosa in più. Dovremo fare una gran partita”.
Sarà ancora l’ora di Guarin? E che cosa può cambiare, visti gli impegni ravvicinati?
“Bisogna fare le cose bene, con grande attenzione. Per esempio Guarin: ha fatto bene in Coppa da attaccante e poi a centrocampo, a Palermo ha giocato altrettanto bene a centrocampo. Ha giocato due gare a mille, giocare mezzala comporta un grande sacrificio. Devo valutare le sue condizioni. I miei giocatori sono tutti titolari”.
E Palacio?
“E’ il momento di farlo giocare dall’inizio. Osvaldo o Icardi, uno dei due va in panchina, hanno giocato tanto. Vediamo quanto regge Palacio”.
Kovacic è cresciuto al punto da diventare formidabile in zona-gol. Se l’aspettava?
“Sono felice perché è cresciuto: sa muoversi, sa fare tante cose, sa fare gol. E deve crescere, può crescere. Abbiamo fatto un grande lavoro e sono, siamo tutti felici”.
Hernanes soffre. Perché?
“Non è al meglio, ma sta facendo cose positive, anche se commette qualche errore… Ma è tranquillo, è un giocatore importante. Deve stare sereno, crescere piano piano. Viene da una lunga stagione, col Mondiale”.
Troppi pareggi la scorsa stagione. Due su tre in campionato adesso: li teme?
“Pareggiare non è mai bello, anche se perdere è peggio? A Palermo volevo vincere, rischiare. Dobbiamo attaccare, ma con attenzione. Sbilanciarci può costare caro: procediamo con un senso logico, aumentare il gioco d’attacco ma senza fare follie”.
Cosa si aspetta da Palacio?
“Palacio può fare tutto, è un giocatore moderno, attacca e difende, fa gol e assist. E’ completo. Io mi aspetto tanto da lui, mi aspetto che faccia quello che sa fare”.
La partita di Palermo, con tanti attaccanti in campo, che cosa le ha detto?
“Mi ha detto che con tanti attaccanti non so se abbiamo fatto bene o no. Il rischio di fare gol, il rischio di prenderli. E’ un problema di condizione generale. A me piace giocare con tanti calciatori tecnici. Ma bisogna tenere conto degli equilibri”.
La firma di Ausilio, che cosa significa per lei?
“Significa che il presidente ha scelto un progetto e che sta andando avanti. La miglior cosa, per progredire e fare cose importanti. La chiarezza di idee e di progetti, dentro e fuori, verso i tifosi”.
Due gare in casa, può segnare una svolta.
“Siamo appena tornati da Palermo. Devo capire chi sta bene e chi sta meno bene. Capire che tipo di turn over fare. Ci sono tante variabili. Cominciamo da qui, prima di parlare di svolta possibile. Noi giochiamo solo per vincere, in casa e fuori. Vediamo come va”.
Un anno fa, a Mazzarri si chiedeva lo scudetto. Oggi che cosa le chiedono?
“Un anno fa mi chiedevano di tornare in Europa. Siamo arrivati quinti. Ora siamo in Europa League. E abbiamo cominciato un nuovo ciclo, dopo tre partite non si possono fare bilanci e nemmeno promesse. Vogliamo fare bene, stiamo andando bene. Ci aggiorneremo. Juve e Roma hanno fatto 9 punti. Sono le più forti? Vediamo. Quando le affronteremo, saprò essere più chiaro. L’Inter ha iniziato un ciclo e deve proseguire sulla sua strada: le idee che abbiamo sono chiare, vogliamo tornare competitivi”.
Cambiare modulo, Inter più offensiva. Ha in mente qualcosa?
“Piano, piano. Bisogna partire dalle certezze, dall’esperienza che abbiamo alle spalle. Non si possono cambiare le cose tanto per farlo, azzardare scelte tattiche molto diverse”.
In che cosa è cresciuta la squadra, rispetto alla scorsa stagione?
“Vorrei parlare poco della scorsa stagione. Noi abbiamo un solo risultato: la vittoria. Noi dobbiamo crescere in una qualità: la rabbia. La ricerca del gol, sbloccare la partita, cambiare il corso delle cose”.
Icardi come sta?
“A parte Palacio, devo capire chi è più stanco tra Icardi e Osvaldo. Maurito si allena, corre come un dannato, sta bene. Se glielo chiede mi dice che è tutto ok. E’ una garanzia. Osvaldo è più stanco, viene da due anni difficili”.