Mazzarri sotto accusa: se l’Inter non cresce a giugno andrà via

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Mazzarri

12 vittorie, 13 pareggi e 6 sconfitte. 49 goal segnati e 33 subiti, media reti di 1.5 a partita. Questo il rullino di marcia stagionale dell’Inter targata Walter Mazzarri. I nerazzurri in classifica si giocano il quarto posto con la Fiorentina di Montella, anche se sono marcati stretti nella lotta per l’Europa da diversi club. Oggettivamente il cammino di Mazzarri è positivo, poiché l’Inter indubbiamente non ha la rosa di Napoli, Juve o Roma e insegue la Fiorentina che sul mercato si è mossa in maniera più intelligente rispetto ai nerazzurri. Ecco il problema di fondo sta proprio lì: nel mercato. Troppi gli acquisti interisti rivedibili, uno su tutti Belfodil. Le colpe di Mazzarri sono minime nonostante in questi giorni il tecnico sia finito sulla brace dei commenti di tifosi e stampa. L’Inter solo con un harakiri può perdere la qualificazione per la prossima Europa League. Un aspetto sul quale riflettere sono i 13 pareggi arrivati spesso per rimonte avversarie. Mazzarri è sempre stato un allenatore di carisma, capace di ribaltare situazioni molto sfavorevoli, vedi Reggina. Quest’anno invece il tecnico ex Napoli non riesce ad imprimere la sua forza psicologica ai suoi. Indubbiamente per i giocatori non è facile giocare in una società che vive un anno di transizione presidenziale e che ha avuto diversi scontri interni tra tifosi e decisioni dirigenziali. Va detto infine che se l’Inter si separasse da Mazzarri la sconfitta sarebbe più per i nerazzurri che per il tecnico.

Parlando del campo oggi si è fermato Jonathan, per il “divino” si sospetta un affaticamento muscolare. Ancora fermo Campagnaro per i soliti problemi che lo affliggono ormai da settimane. La difesa anti-Bologna dovrebbe essere composta da Samuel-Jesus-Rolando, ancora panchina per Ranocchia.