Materazzi contro tutti: “Odio la Juventus. Ibrahimovic non a livello dei più forti”

Marco Materazzi a tutto tondo, l’ex Inter punge Juve e Ibra

Marco Materazzi contro tutti – L’ex Inter e campione del mondo Materazzi, per tutti Matrix, ospite su instagram dell’amico Frey torna a parlare di calcio. Parole che non passeranno inosservate quelle del campione del mondo 2006: “Quanto odio la Juve sportivamente? Tantissimo” come riporta mediaset. L’eroe del triplete interista punge l’ex compagno Ibrahimovic: “È fortissimo, ma non al livello dei più forti come Messi e Ronaldo”.

Materazzi torna sulla maledetta partita del 5 maggio: “Vorrei rigiocare quella partita. Gresko? Stavamo uscendo dallo stadio e lui disse ‘perché sono arrabbiati?’ Di Biagio lo guardò malissimo e Gresko disse che era già la terza-quarta volta. Un anno perse scudetto, finale di Champions League e Supercoppa tedesca”.

Sul triplete con Mourinho: “Eravamo fortissimi il primo anno di Mourinho, poi sono stati messi Lucio, Eto’o, Milito e Thiago Motta: eravamo 25, poteva giocare chiunque. Le ultime tre partite sono state decisive: Roma, con tutti contro, Siena e poi Madrid”.

Un giudizio proprio su José Mourinho: “Alta e altra qualità. Era uno scudo, un amico, un padre e un fratello: si incazzava, faceva cazziatoni incredibili. Sapeva toccare le corde giuste, poi i risultati si sono visti. Io con lui ho smesso di giocare a calcio: il rapporto che avevo con lui era di fiducia e stima, sapevo che avrei potuto giocare anche solo una partita, ma avevo la sua stima”. Un messaggio all’ex compagno Samuel Eto’o? “E’ fantastico, è un fratello e lo ringrazierò a vita: mi aveva promesso la Champions e l’ha mantenuta. Io lo amo. Io gli dissi di venire perché ce l’avrebbe fatta vincere: non credeva fossi io, chiese la conferma ad Albertini”.

Materazzi da i voti agli attaccanti: “Ronaldo il Fenomeno è il più forte di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non giocarci mai contro: solo col Milan, ma sapeva che io capivo le sue finte. Quando stava bene mi mettevo vicino a lui e facevo anche io 20 gol. Nella finale di Coppa Uefa per tutte le cose che ha fatto avevo mal di testa io”. E Balotelli? “È il numero uno, bravissimo ragazzo, ma ogni tanto dovevo dargliele: si presentò coi calzini del Milan. Lo dovevo picchiare, ma gli voglio bene. Non è una m…a, è bravo, un bambinone. Il primo allenamento con noi ha provato a farmi tunnel, non è riuscito a passare: io e Cordoba gli abbiamo dato il ben servito”.