Entella-Perugia, Massimo Oddo: “Conta la maglia, conta l’obiettivo” – VIDEO

Entella-Perugia Massimo Oddo in conferenza stampa

Dopo una settimana intera senza partite, dallo scorso venerdì, la Serie B ha imboccato il tour de force finale che porterà le compagini cadette a scendere in campo tre volte in sette giorni. E per il Perugia di Massimo Oddo, tornato domenica sulla panchina del Grifo al posto di Serse Cosmi, si tratta di tre match decisivi per evitare la “gogna” dei playout. Tre scontri salvezza: Entella venerdì 24, Trapani lunedì 27 e Venezia venerdì 31 luglio.  Il primo, quello del Gastaldi di Chiavari, è alle porte e il tecnico di Città Sant’Angelo ne ha anticipato i temi nella conferenza stampa su Zoom alla quale ha partecipato anche la Redazione di Sport Paper. Ecco cosa ha detto Oddo.

Entella-Perugia Massimo Oddo anticipa i temi del match

Santopadre “Il Presidente mi ha chiamato due giorni fa, il giorno dell’annuncio. Mi ha chiesto se avessi la disponibilità a tornare alla guida della squadra e io ho risposto senza esitazione. Primo perché sono un professionista e soprattutto, cosa più importante, è perché credo in questi e credo che possano centrare l’obiettivo”.

La squadra “Sta bene, stanno quasi tutti bene. Non abbiamo solo Di Chiara ma recuperiamo Bonaiuto. Quando sono arrivato aveva una vecchia cicatrice. Si è curato, si è allenato e vediamo se tra oggi e domani rientra in gruppo al 100%. Aggiungo poi che quando si cambia il tecnico la reazione è immediata. I ragazzi li ho visti bene come quando li ho lasciati”

Modulo “Quelle sulla squadra tarata per settore di classifica è una frasi di circostanza, retorica, assolutamente non è veritiera. I giocatori devono andare sempre in campo per vincere. Al di la di quella che può essere la posta in palio. In questo caso la salvezza. Dobbiamo scendere in campo con convinzione, fare più punti possibili, anche 9. La squadra ha la capacità per farlo. Sul cambio del modulo posso dire che in questi casi l’allenatore deve essere bravo a capire chi sta bene fisicamente e poi metterli nelle migliori condizioni. Ognuno nel ruolo giusto e in base a quello poi viene fuori il modulo. L’aspetto fisico conta tantissimo, ma in questo momento l’aspetto fondamentale è quello mentale. La squadra sarà un mix di caratteristiche: testa, fisico e personalità. In questi momenti la personalità conta tanto”

Stato d’animo “Vivere di ricordi non ha senso, non serve. Non vanno perse energie pensando a cose che sono alle spalle e che non contano. Ora conta solo la salvezza, conta la maglia, conta la città perché è imprescindibile mantenere questa categoria”

Il futuro “Io non ho parlato di nulla. In questi casi il futuro si scrive tramite il presente. La cosa meno importante è proprio cosa accade dopo. Non c’è futuro senza presente. Credo in questi ragazzi, sono un professionista e per questo ora pensiamo solo al presente”.

Chiamata last minute “Mi muoverò semplicemente essendo me stesso. La cosa più sbagliata che si può fare è quelle di non essere se stessi. Io di carattere sono gioioso, sono scherzoso,  parlo con i ragazzi e cerco di farli stare tranquilli di rasserenarli. Devono, dobbiamo avere la massima concentrazione pera avere i massimi risultati. Loro devono solo stare sereni. Ora conta pensare solo a noi stessi e possibilmente divertirsi in campo per avere la leggerezza mentale che aiuta a giocare meglio. Fanno il mestiere più bello del mondo e possono, vista la situazione,  fare una cosa molto importante”.

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Il match con l’Entella

Entella “Chi c’è e chi non c’è più non deve incidere. In questo momento c’è bisogno di tutti. Sono 22 e devono mettersi completamente a disposizione, dare tutto quello che hanno. Conta la maglia, conta il Perugia, conta l’obiettivo. Vietato darsi alibi. Loro
sono un avversario che mentalmente sta bene. Occupano una posizione tranquilla e può ancora giocarsi i playoff…è un vantaggio che hanno. Un altro vantaggio è che hanno un campo piccolo, veloce e che conoscono. Ma i vantaggi finiscono qui. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Con la convinzione di fare una partita a viso aperto, con equilibrio e possibilmente vincerla. Non dobbiamo essere impauriti e dobbiamo tirare fuori carattere e ognuno deve trovare le proprie motivazioni dentro di sé”.

Propositi “Non mi interessa cosa è successo, so però come ho trascorso il tempo prima dell’esonero. Un tempo piacevole e senza problemi. Tanti di loro li ho sentiti in questo periodo. Ho un rapporto umano che va oltre il calcio. A volte ho fatto anche da supporto psicologico per spronarli in un momento non semplice. Mi dispiaceva per il Perugia, per la città, per i ragazzi e per Serse perché conosco bene il suo valore. Ma è successo anche a me, ad esempio a Crotone, di avere momenti da incubo. Essere bravi non è sempre certezza di fare bene. Mi dispiaceva per tutti. Ma ho la massima convinzione di farcela”

Le differenze in rosa “Sono contento di quello che ho, perché è esattamente quello che mi serve. Non vivo di rimpianti. Ho abbondanza in tutti i settori, ho trovato giocatori cresciuti come Konatè. Non sono preoccupato. Sgombriamo il campo da tutti gli alibi. Centreremo il nostro grande obiettivo”

I mesi senza panchina “Qualsiasi allenatore andato via non può non guardare la squadra che ha allenato. E’ normale l’ho fatto anche io, le ho viste tutte dal primo all’ultimo minuto. So vita morte miracoli. So che Rajkovic è in difficoltà. Ma uno come lui in Serie B non dovrebbe nemmeno esserci. Sapevo che avrebbe avuto bisogno di tempo per entrare in forma. Magari è un giocatore che con la sua fisicità può essere utile anche 5 minuti. Ieri ho parlato con Diego. Gli ho detto ‘dai su capita un’annata storta’. Ha giocato poco, poteva fare di più. Però penso alla fortuna di un’attaccante rispetto a un difensore come ero io. Un attaccante con un gol all’ultimo minuto può salvare una stagione. Mai mollare, non demoralizzarsi. Può capitare il momento no, può succedere non siamo robot ma se si ha la giusta mentalità cambia tutto anche con un episodio”.