Caputi da i voti alla Lazio
Ai microfoni de lalaziosiamonoi il noto giornalista Massimo Caputi parla del momento della Lazio, dell’esplosione di Luis Alberto e degli obiettivi dei biancocelesti. Di seguito le parole del giornalista come riportate da lalaziosiamonoi:
La Lazio ha perso solamente contro il Napoli prima di questa sosta…
“La sfida contro il Napoli è stata sfortunata per la Lazio, ha perso tre elementi e tutti e tre molto importanti in chiave difensiva come Basta, de Vrij e Bastos. Giocare contro questo Napoli con delle assenze di tale peso è praticamente impossibile per chiunque. L’amarezza c’è e rimane, la possibilità di testare una Lazio ad altissimi livelli ci sarà quando si rientrerà dalla sosta visto l’impegno dei romani contro la Juventus a Torino il prossimo 14 ottobre”.
Chi è il principale artefice di questo momento positivo in casa Lazio?
“Non credo che ci sia un artefice soltanto, quando le cose vanno bene significa che tutte le componenti hanno messo del proprio per poter arrivare a questi livelli. Va dato atto alla società di aver scelto e preso giocatori interessanti, magari meno blasonati rispetto ad altri. I calciatori sono stati bravi ad applicarsi e a lavorare. Inoltre c’è un grande allenatore e fra tutte le componenti lui ha realizzato quella più importante: far sì che la squadra sappia cambiare atteggiamento e modo di giocare a seconda degli avversari. Ha recuperato elementi che sembravano persi ed ha cementato il gruppo. Darei la maggior parte dei meriti all’allenatore”.
Inzaghi è riuscito a ritagliare un ruolo importante a Luis Alberto…
“Inzaghi oltre a Luis Alberto recuperò Keita un anno fa, che sembrava ai margini della squadra e del progetto, si può dire lo stesso di F. Anderson. Questo suo lavoro nel recupero dei calciatori ha influenzato moltissimo Luis Alberto. Il calciatore si è messo a disposizione e si è calato in una realtà che lo costringeva a cambiare registro.Il tecnico però ha un peso rilevante nella completa rigenerazione di un calciatore che sembrava perso ed ora lo spagnolo risulta determinante”.
Al momento la squadra di Inzaghi è nella top ten per media gol in Europa…
“Indubbiamente la Lazio ha dei numeri importanti, altrimenti non sarebbe lì in classifica. Tutti i numeri in generale delle squadre italiane li prenderei sempre con le molle, abbiamo un campionato che in questi ultimi anni si sta sempre più dividendo in due: ci sono delle squadre decisamente superiori ed altre decisamente più scarse, in generale prenderei determinate classifiche con le molle. Però la Lazio ha una potenzialità notevole a livello offensivo. Molto dipenderà dalla fase difensiva, le posizioni finali saranno determinate dagli scontri diretti. I biancocelesti, analizzando i numeri, mi sembra che prendano in alcune circostanze troppe reti”.
Dove può arrivare la Lazio in Europa League?
“L’Europa League è un po’ un terno a lotto: è talmente lunga che rende tutto imprevedibile, quello che diciamo oggi potrebbe non valere domani. Credo che in l’Europa League si giochino troppe partite per arrivare poi in fondo alla competizione. Questa Lazio, una volta recuperati gli infortunati, è destinata a migliorare visto che avrà una rosa più lunga. Indubbiamente può dire la sua in Europa, però non so dove potrà arrivare. Così come non saprei dire dove potranno arrivare le altre italiane impegnate nelle competizioni europee. Molto dipenderà dalla gestione delle risorse mentali e fisiche dopo la fase a gironi”.
Dall’Ostenda sono arrivati Lukaku e Marusic, cosa ne pensa?
“Tare è bravo e lo ha dimostrato in questi anni comprando elementi che in pochi conoscevano ma che poi si sono rivelati elementi di talento e di affidamento, questo vale anche per Marusic e Lukaku. C’è questo tipo abilità nel scovarli ed anche l’abilità di spendere meno e trovare elementi di rendimento e di valore, questa è la politica della Lazio in questi anni. Ringraziando il cielo c’è un mercato ampio a cui attingere: è semplice quando sei una squadra di vertice ricevere degli attestati di stima per aver comprato calciatori di livello, è troppo facile con i soldi in tasca comprare giocatori affermati. Ovviamente si può fare sempre di meglio. Dopo la cessione di Hoedt probabilmente un difensore andava comprato, ma questa Lazio sta andando molto bene e conta questo”.
Dopo la sosta ci sarà la Juventus…
“Non sarà semplice con la Juventus, i numeri parlano di un rendimento differente dei bianconeri in casa rispetto a quando giocano in trasferta. Fra le mura amiche non hanno mai subito gol, al contrario di quanto fatto fuori casa. Si tratta di una Juventus che resta fortissima ma con meno certezze, soprattutto nel reparto difensivo. Questo può dare speranza alla Lazio, non sarà una gara semplice per la voglia di rivalsa che avrà la Juve”.
La Lazio ha ceduto Biglia ed ha comprato Leiva, allo stato attuale delle cose, secondo lei, i biancocelesti ci hanno guadagnato?
“La Lazio ha ceduto un giocatore importante e ne ha comprato un altro importante anche se con diverse caratteristiche. L’abilità dell’allenatore è quella di aver comunque mantenuto un livello di gioco e di solidità della squadra a prescindere da Lucas Biglia e questo è molto importante. Biglia è un giocatore forte, ma ha il limite – e lo aveva anche con la Lazio – di non essere un atleta che ti garantisce 30 partite, anche per questioni fisiche. Alla luce di queste prime giornate si può dire che la Lazio non ha perso nulla”.