Marotta parla di cinesi e calciopoli
L’ad bianconero Beppe Marotta parla di cinesi, dichiarando di preferire il made in Italy e di… calciopoli. Il dirigente bianconero riprende le dichiarazioni rilasciate da Capello durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore dello Jiangsu, di proprietà Suning, e da ragione all’ex tecnico bianconero quando parla di ‘scudetti vinti sul campo’.
Di seguito le parole come riportate da fcinternews.it:
La Juve non la darebbe mai ai cinesi?
“Io sono contrario, preferisco il Made in Italy, i proprietari con un nome e un cognome, i Moratti, i Fraizzoli, i Rizzoli, i Carraro, i Berlusconi e tuttavia questa è non solo la stagione della globalità ma anche di un’Italia non più votata all’imprenditoria, qui restano turismo e sport ed ecco allora arrivare i capitali esteri che vanno e vengono a seconda dei risultati, perché il mecenate non c’è più, c’è solo il business. Bisognerebbe cercare di difendere l’italianità: Milano sparita fa un certo effetto, come dicevo le grandi famiglie se ne sono andate facendo da apripista agli stranieri”.
In carriera non ha scelto mai un allenatore straniero…
“Da noi una squadra dev’essere gestita da chi comprende e si fa capire. Pensa a De Boer, un bravo tecnico, ma lì non si sono capiti…”.
L’Inter è stata spesso una babele. A proposito di Inter, è giusto scandalizzarsi se Capello parla dei suoi due scudetti ‘vinti sul campo’?
“E dove li ha vinti? Sul campo! Ha detto una cosa sacrosanta”