Intervistato da Infinity, Marotta, ad dell’Inter ha detto la sua sulla sfida di questa sera e sul possibile arrivo di Nandez: Non c’è questo rischio, perché noi siamo l’Inter e dobbiamo rispondere sempre nel migliore dei modi. Allo stesso tempo, mister Inzaghi deve gestire una squadra alle prese con tanti impegni, non solo dei club ma anche delle nazionali: ha deciso per il turnover, in maniera molto saggia, e avremo in campo una squadra inedita. Sono due le riflessioni: Inzaghi deve gestire a livello psico-fisico i suoi giocatori e dall’altra serve un percorso di crescita per chi giocherà stasera”.
Queste partite possono essere utili anche a livello economico, magari per costruire quel tesoretto che possa consentire di intervenire a mercato. Si parla di Nandez e Taremi…
“Sarebbe un’analisi riduttiva, l’obiettivo è tutelare il patrimonio tecnico per evitare infortuni: sappiamo che la percentuale è cresciuta del 15 per cento. Dall’altra, non si può immaginare di fare il mercato basandosi su una vittoria in una partita di Champions: abbiamo una squadra all’altezza degli obiettivi e andremo avanti così. Per quanto riguarda le dichiarazioni dei procuratori, le disconosciamo: con tutto il rispetto, questa di Nandez è una fake news”.
L’Inter è stata accusata di poco coraggio dopo il pari con la Juventus.
“Rispondo che il coraggio è una cosa che accompagna la mentalità vincente, noi ce l’abbiamo. Bisogna però anche adeguarsi all’avversario: la Juve era pronta a proporsi non appena avessimo fatto degli errori, è stata una partita giocata con tanta tattica ma non credo che questa squadra vada migliorata, semmai nei punti persi con le piccole. Per il resto, pareggiare a Torino è un risultato positivo, frutto di una prestazione superiore alla sufficienza”.
Come mai Cuadrado non è in campo?
“Come ben sapete, lui è reduce da un lungo periodo di infortunio, i problemi ai tendini sono sempre complicati perché si infiammano. In via precauzionale l’allenatore ha preferito non schierarlo, anche per dare spazio ad altri: se Inzaghi riterrà, potrà farlo entrare a gara in corso”.
Quanto è importante lavorare con dirigenti come Ausilio e Baccin?
“Io credo che il gioco del calcio sia basato su due squadre. Una va in campo e l’altra è costruita fuori, io fuori dal campo sono riuscito a mettere insieme una squadra che merita applausi: ho la possibilità di avere due colleghi come Ausilio e Baccin, abbiamo creato una squadra che ha grande sintonia e lavora bene sulle deleghe. Interpretiamo gli obiettivi fissati dalla società, siamo persone mature e sono contento di lavorare con loro”.
Ha rinnovato il contratto…
“Ho sempre lavorato su otto-nove anni, sia alla Sampdoria che alla Juventus. Io sono arrivato nel 2018, se arrivassimo al 2027 sarei a nove anni, ma soprattutto a 70 anni. Sarebbe giusto guardare altrove”.