L’ad dell’Inter, Beppe Marotta, è intervenuto alla Sala Montanari di Varese per parlare di futuro e della ‘sostenibilità nelle società sportive di oggi’.
Marotta annuncia l’addio: “Tra due anni lascio l’Inter”
Sul futuro…
“Per mixare i risultati con la sostenibilità ci vuole competenza. E poi ci vogliono strutture, impianti e centri d’allenamento: senza non si ottiene nulla, ma anche in questo argomento in Italia scontiamo la mancanza di sensibilità politica verso lo sport. Poi abbiamo carenze nel mondo della scuola: pensate che in Olanda l’Ajax e le scuole di Amsterdam si dividono il compito di allenare i ragazzi, qui no”.
Sulle problematiche del calcio a Varese.
“Difficile giudicare da fuori, ma quello che è capitato qui è capitato in tutte le province vicine. Spariti gli imprenditori, è lo sport minore che ha subìto il maggior contraccolpo: una volta tra Varese e Gallarate c’erano venti realtà calcistiche, oggi arriviamo a 7 o 8. A tutti coloro che ci hanno provato in questi anni al Varese va comunque data riconoscenza”.
E poi un riferimento sui giovani, il punto su presente e futuro dell’ad nerazzurro. Con una novità.
“Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta. Fra due anni, quando terminerà il mio contratto con l’Inter, mi occuperò solo dei giovani”.