Presente al Festival di Trento, l’ad dell’Inter, Beppe Marotta è voluto tornare a parlare dell’Inter e del caso Lukaku: “L’Inter sta vivendo un momento positivo, è la continuazione di quello che abbiamo fatto nella passata stagione e il modo migliore per continuate a essere dei protagonisti autorevoli. L’annata è lunga e gli impegni sono tanti, è normale a volte avere dei cali psicofisici. Tocca allo staff tecnico gestire questi momenti insieme all’aiuto della società. La seconda stella è l’obiettivo dichiarato e non ci siamo mai nascosti. Nello sport essere ambiziosi non è un difetto ma un pregio e l’asticella deve sempre essere alta. Gli stimoli sono fondamentali così come gli obiettivi da raggiungere. Essere arroganti è un difetto, essere ambiziosi invece è un pregio. Questo è un concetto estremamente positivo che dobbiamo essere bravi anche noi dirigenti a trasmettere”.
Cosa pensa dei fischietti venduti per contestare Lukaku al suo ritorno a San Siro?
“Di queste dinamiche di mercato ne ho viste tante e non mi stupisco più. La fiducia a volte può tramutarsi in sfiducia e poi delusione. Nel calcio il Dio denaro lo fa da padrone, dico che per quanto riguarda l’Inter fa parte del passato recente. Ma è passato, noi guardiamo al futuro. Lulaku sarà libero di dire le sue verità, ci mancherebbe. Non credo che la panchina nella finale di Champions League possa aver influito nella sua scelta anche perché c’era da parte nostra riconoscenza, rispetto e fiducia. La polemica è sterile e non vogliamo caderci. In vista della partita contro la Roma so dei tantissimi fischietti, consideriamola una situazione che va gestita bene. Meglio fare il tifo per i nostri calciatori però capisco che il tifoso ha diritto in maniera civile di criticare”.
Scudetto o Champions League se potesse scegliere?
“Già sono in imbarazzo per scegliere una delle due. Credo che per la lotta allo scudetto siamo altamente competitivi. Chiaro che vincere la Champions sarebbe una emozione unica per tutti gli interisti. Ma essendo realista credo sia una cosa difficile, anche se non sempre chi è più forte poi vince. Tante dinamiche possono incidere anche in positivo per provare a vincere la Champions. Sono comunque per il campionato, lo Scudetto”.