Poteva e doveva essere un altro tipo di giocatore, stiamo parlando di Mario Balotelli, attaccante attualmente in forza al Sion, Nato a Palermo il 12 agosto del 1990. Passato difficile, infanzia turbolenta, che ne portano a lasciare la sua famiglia natale per essere affidato alla famiglia Balotelli.
Dopo le giovanili al Lumezzane, passa all’Inter
L’inter lo nota quando giocava nel Lumezzane, Marco Branca non si lascia scappare questo talento, dal fisico statuario già all’età di 16 anni, fiuto del goal, tiro potente e strapotere fisico, tutte le carte in regola per diventare un predestinato. Entra nella scuderia del compianto Mino Raiola, forse questo il break point della carriera di Mario. Inizia a diventare una macchina da soldi, prime apparizioni in prima squadra, pubblicità, gossip e vita sregolata iniziano a pesare più delle prestazioni in campo e nei Risultati Serie A dei nerazzurri.
Passaggio al City e inizio del girovagare
Il 13 agosto 2010 viene acquistato dal Manchester City che stava iniziando a costruire il proprio impero calcistico, accolto come un beniamino dai tifosi, verrà ricordato per la scazzottata con Mancini e per il goal nel derby contro lo UTD con esultanza polemica con tanto di maglia con scritto “WHY ALWAYS ME”. Da li, problemi fisici e tanto girovagare senza mai lasciare il segno, Milan, Liverpool, nuovamente con i rossoneri, Nizza, Marsiglia, Brescia, Monza, Adana Demispor e Sion. In mezzo qualche lampo con la Nazionale azzurra, ed il secondo posto ad Euro 2012.
Una vita privata mai troppo privata
Estroso pure fuori dal campo, fin troppo, sempre al centro del gossip e delle copertine, auto lussuose e cene da capogiro, una vita quella di Balotelli, da piena star, senza un briciolo di privacy. Ha subito oltre ai cori razzisti, anche degli attacchi da parte di hacker, riusciti ad intrufolarsi nel cellulare di Super Mario, divulgando contenuti privati che hanno leso ulteriormente la sua privacy ormai sconosciuta oggi.
Ma tornando a parlare di Mario Balotelli calciatore, recentemente si era candidato ad un posto in Nazionale, postando sul proprio profilo instagram la volontà di vestire la maglia azzurra, sostenendo che ci sono ancora attaccanti italiani forti. Riferendosi alla carenza di prime punte italiane ed alla convocazione, poi risultata vincente di Retegui, da parte di Roberto Mancini.
Lo stesso CT azzurro, ha poi bruscamente chiuso il “caso”, rispondendo seccamente ad una domanda postagli in conferenza su un possibile ritorno di Balotelli in azzurro, con un “E’ un capitolo chiuso” che non lascia speranze all’ex bomber di Inter e Milan.
Una carriera nettamente al disotto delle aspettative quella di Super Mario, che se avesse avuto un briciolo di testa in più, un po’ meno di arroganza e più spirito di squadra, poteva essere quella di un n.1 assoluto. Invece per il calcio italiano e non solo, purtroppo, il nome di Mario Balotelli è associato alle parole di grande delusione calcistica, che avrebbe potuto raccogliere molto di più di quanto fatto, in relazione al grande talento avuto a disposizione.