Mancini: “L’Inter tornerà a vincere. Balotelli? No, grazie”

Mancini

Prima giornata in nerazzurro per il nuovo tecnico dell’Inter Roberto Mancini, un ritorno quello dell’allenatore di Jesi. Il nuovo mister prende il posto dell’esonerato Mazzarri, tanta voglia di far tornare l’Inter vincente e di far bene sin da subito. Mancini ha parlato di obiettivi e di mercato, chiudendo la porta in faccia a Balotelli.

Di seguito la conferenza stampa come riportata da sportmediaset:

Bentornato mister. I tifosi sono entuasiasti: quanto piacere le fa tutto questo affetto?
“Mi ha molto piacere. Non pensavo di tornare all’Inter, è successo tutto in fretta, vuol dire che avevo fatto qualcosa di buono”.
Grandi aspettative da parte di tutti: sono legittime? E che differenza c’è rispetto a dieci anni fa?
“Non conosco tutti i giocatori, non posso fare paragoni col passato. L’entusiasmo mi fa piacere, è la base per tornare a vincere. Ora sta a noi fare in modo che tutto ciò abbia un seguito”.
Chi glielo ha fatto fare?
“Ho visto il progetto dell’Inter, ci credo. E sono felice di poterlo seguire, con grande entusiasmo”.
Arrivi in un’Inter che non vince da quattro anni.
“Quando si cambia allenatore, non sempre è colpa dell’allenatore se le cose non vanno. Mazzarri è molto bravo. Dieci anni fa arrivavo in un’Inter che non vinceva da tempo. Ora c’è da lavorare, sperando in un pizzico di fortuna”.
Moratti oggi è lontano dall’Inter. Che cosa può dire?
“Moratti ha fatto la storia dell’Inter, se ha preso questa decisione è da rispettare. Mi ha chiamato, mi ha detto di essere felice del mio ritorno, e comunque non è lontano dall’Inter. Io lo ringrazio perché mi ha scelto dieci anni fa, ho avuto la fortuna di lavorare con lui che è un grande presidente”.
L’Inter deve tornare a vincere: E come giocherà la sua Inter?
“Ho delle idee che sono le mie idee. Poi devo parlare coi giocatori, per capire che cosa pensano”.
Le prime cose da fare quali sono? E di Kovacic che cosa pensa?
“Kovacic è giovane, può diventare un campione, io lo ammiro molto e lui deve capire che qualche volta si può anche giocare male e soffrire. Poi serve a tutti entusiasmo, felicità. E’ la base per tornare al successo e aiutarsi nel lavoro”.
Quando le hanno telefonato Thohir, i dirigenti dell’Inter?
“Giovedì sera, ho ricevuto i primi contatti giovedì sera. Ero molto felice”.
Quando si arriva in una squadra, si fa il progetto dei primi 100 giorni.
“No, mille giorni. Dico: mille. Bisogna fare bene il lavoro di tutti i giorni. Questo conta”.
Che cosa si porta dalle sue esperienze all’estero?
“Una, il campionato inglese che ho vinto, il campionato più bello del mondo. Poi, la stagione in Turchia, passionale come poche. Sono felice di poter lavorare ancora in Italian e spero di portare l’Inter di nuovo al successo”.
Che cosa sono oggi Inter, Milan e Juventus rispetto a 10 anni fa?
“Sono ancora i tre club più famosi all’estero, la Juve è la squadra migliore in Italia, il Milan è smepre il Milan, Roma e Napoli sono due realtà. Bisogna combattere per emergere”.

La crisi del calcio italiano, quanto pesa?
“La crisi c’è, ma non solo in Italia. Lavoriamo tutti per riportarlo in alto” .

Calciopoli ieri e oggi. Qual è la tua posizione?
“Io ho sempre detto quello che ho pensato, sul tema. Oggi io devo pensare al campo e non parlare più di certe cose. Per migliorare serve anche questo salto di qualità. La cosa più importante del calcio sono i calciatori, che fanno divertire la gente. In Inghilterra pensano a questo, impariamo anche noi a farlo”.
Medel e Nagatomo: che cosa ne pensa?
“Medel è un centrocampista che ammiro, il calcio cileno ha uomini di grande qualità. Nagatomo è uno dei migliori calciatori giapponesi”.
Il suo arrivo all’Inter è stata un sorpresa, anche dal punto di vista economico. A gennaio che cosa sarà sul mercato?
“Quando uno gioca a calcio, si vuole sempre vincere, e per vincere bisogna fare il massimo. Io non so che cosa fare sul mercato di gennaio, non è mai facile integrare un calciatore a metà stagione, voglio solo che i giocatori oggi all’Inter possano tendere al 200 per cento”.
L’Inter è una squadra giovane.
“Ecco, appunto. Anche per questo sono stato ben felice di accettare, spero che la squadra possa crescere e che giochi bene al calcio”.
Mazzarri e i fischi. E Balotelli: può tornare all’Inter?
“I fischi a Mazzarri? E’ un ottimo allenatore, ha sempre fatto bene. Mario sta bene a Liverpool, deve sfruttare questa occasione”.
Thohir che cosa le ha detto?
“Thohir ha una gran voglia di vincere, era molto dispiaciuto per Mazzarri”.
Difesa a tre o difesa a quattro?
“Non è un grande problema, per me. C’è qui Zanetti, a volte abbiamo giocato a tre, eravamo tutti più giovani. Parlo coi giocatori, e decideremo insieme”:
Vidic e Guarin, due giocatori in difficoltà.
“Quando un giocatore, aprlo di Vidic, cambia campionato, soffre, ha difficoltà. Anche Platini aveva avuto problemi i primi mesi alla Juve. Guarin è un giocatore molto importante, devo solo capire qual è la migliore posizione perché possa esprimersi al meglio”.