“Mio padre mi ha insegnato tutto”
Paolo Maldini, leggenda del Milan, ha voluto ricordare alcuni dei momenti più belli vissuti durante la sua lunga carriera in rossonero. L’ex capitano del diavolo ha parlato del suo esordio, dei suoi figli e anche di suo padre. Queste le sue parole:
“Ricordo il mio esordio, non pensavo di giocare. Poi Liedholm mi ha chiamato e non mi sembrava vero. La fama? So di avere una fama importante, ma l’ho vissuta quasi come un peso. Gli striscioni dell’Inter nel mio ultimo derby? Mi ha fatto piacere e ricordo con affetto lo striscione dei tifosi dell’Inter al mio ultimo Derby, non è da tutti. Pensavo di dover parlare di quello dei tifosi del Milan…”
“I miei figli? Loro sono spiriti indipendenti e penso che dunque non indosseranno mai la mia maglia numero 3, anche se ne avessero la possibilità. Fa impressione sentire in telecronaca il mio nome, per mio figlio nelle giovanili del Milan”.
“Mio padre? Lui mi ha insegnato i valori della vita, che sono applicabili anche al calcio. Mi ha accompagnato lui al provino, lo ricordo benissimo. Non giocavo per nessuno e mi hanno preso. È sempre stato il mio primo tifoso. Lui ha vinto con il Milan, io ho continuato, adesso i miei figli nelle giovanili. I gesti uguali tra me e lui, è la genetica. Adesso io vado a vedere i miei figli ed è sempre un’emozione”.
“Il ricordo più bello? L’esordio. Ero un ragazzo della Primavera, sapevo che avrei potuto giocare da professionista, ma quella è stata la certificazione che potevo giocare con i campioni come Baresi. Tornare a casa dopo 45′ con la consapevolezza di non aver fatto disastri è stato bellissimo”.