Cosa c’è dietro il no dell’ex difensore rossonero
Dei retroscena, sinceramente, poco m’importa. Qualche tifoso del Milan gli dà perfino addosso, accusandolo di “tirarsela”: niente di nuovo, basti pensare allo squallidissimo dito medio nell’ultimo giro di campo quel giorno a San Siro dopo venticinque anni di Milan. Non mi’interessavano allora le beghe curvaiole, non m’interessano oggi i gossip sulla trattativa tra lui e chi rappresenta il Milan.
M’interessa solo una cosa: Paolo Maldini è un gigante in un mondo di nanerottoli. Sotto tutti i punti di vista. Un gigante che, specie in questo momento di cambiamenti e tempeste, farebbe bene al Milan e benissimo al calcio italiano tutto. Paolo Maldini è stile, credibilità, correttezza. Esperienza, sapienza, classe. Conoscenza, coerenza. Bellezza. Paolo Maldini è bellezza, non intesa come gusto femminile quanto come estetica perfetta che spicca tra le brutture. Paolo Maldini è ciò che di meglio possa esistere per un giovane che vuole fare il calciatore: basta osservarlo, uno come Maldini, per capire come si deve fare, cosa si può fare e cosa non si deve fare. Ma è faro anche per chi il calcio semplicemente lo ama e per questo lo segue, nonostante tutto e tutti (i buffoni che cercano di rovinarlo): perché Paolo Maldini è perfetta traditio, ideale custode di valori che soltanto in buone mani hanno qualche possibilità di sopravvivere, vivere e riprodursi. Ho visto Ronaldo partire in progressione palla al piede. Poi ho visto Paolo Maldini raggiungerlo, rubargli la palla, aggirarlo e ripartire a testa alta e petto in fuori. Ho visto Maradona, Van Basten, Zidane. E, fortunatamente, ho visto Paolo Maldini. Tanto mi basta per sapere che uno come lui, anche fuori dal campo, sarebbe luce nel buio. Si accontenti, il calcio, e si accontentino – quelli che lo governano – dei nanerottoli più o meno panciuti che procurano ingaggi stellari a ragazzini di 17 anni destinati a fallire e frignare. Accontentiamoci – noi che il calcio lo amiamo – di un calcio autolesionista che probabilmente un gigante come Paolo Maldini non se lo merita.