Il fatto che nella trentunesima giornata di serie A il big match sia quello tra Juventus e Lazio la dice lunga. No, nessuna intenzione di sminuire la forza esplosiva dei bianconeri che dominano il campionato o l’esuberanza dei biancocelesti che sono la vera sorpresa di questa stagione. Semplicemente, solo qualche anno fa il derby di Milano sarebbe stato obbligatoriamente l’appuntamento di cartello, mentre oggi si presenta come sfida sottotono tra due squadre che realisticamente hanno poche possibilità di arrivare perfino in Europa League.
Un campionato fallimentare per entrambe le squadre di Milano, tra cambi di allenatore, voci di cambi di proprietà, prestazioni altalenanti, polemiche e insofferenze da parte di un pubblico – quello meneghino – abituato da sempre a lottare per i massimi traguardi. Si fa fatica a individuare la favorita: l’Inter arriva da una bella vittoria sul campo del Verona, è vero, ma appena prima ha infilato una serie negativa da brividi, il Milan ha riacciuffato con autogol fortunoso la partita a San Siro contro la Sampdoria dopo l’incoraggiante vittoria esterna a Palermo. Poca roba, insomma. Ma il derby è sempre il derby: tradizione, fascino, prestigio. E in una stagione da dimenticare può rappresentare l’occasione per entrambe le squadre di dare un senso al campionato. Una bella vittoria, inoltre, potrebbe essere utile a Roberto Mancini e Filippo Inzaghi, tecnici certamente amati dalle rispettive tifoserie che tuttavia hanno bisogno di segnali incoraggianti in vista del futuro. Che derby sarà? Pensando alle difese scricchiolanti del Diavolo e del Biscione, in sala scommesse si imporrebbe un bell’over: ci sperano gli amanti del buon calcio, dopo le ultime stracittadine caratterizzate da pochi gol e pochissimo gioco.
Mancini deve fare i conti con le assenze di due pilastri del centrocampo come Brozovic e Guarin, ammoniti e squalificati nella gara di Verona. Un centrocampo da inventare per il tecnico jesino, che con tutta probabilità inserirà dal primo minuto Hernanes e Obi, autore della rete del pareggio per i nerazzurri all’andata. Ma non è da escludere la sorpresa Gnoukouri, giovanissimo centrocampista classe 1996 della Primavera, magari in un centrocampo a 5 con l’avanzamento in mediana di D’Ambrosio e Nagatomo. Dietro a Icardi e Palacio, invece, ci sarà Shaqiri.
Inzaghi, da parte sua, qualche problema ce l’ha in attacco, dove non potrà contare su Mattia Destro, vittima di una brutta contusione nella partita contro la Sampdoria. Al suo posto torna là davanti Jack Bonaventura, affiancato ad Honda e Menez in un reparto offensivo molto dinamico per non dare punti di riferimento alla retroguardia nerazzurra. In mezzo, invece, Super Pippo punterà sull’ex Poli. E, nonostante tutto – come si dice a Milano prima di ogni derby della Madonnina -, luci a San Siro.