Volano il Napoli e le sorprese Atalanta e Udinese
Dopo le prime sette giornate, approfittando della sosta dedicata alle gare degli Azzurri in Nations League, si possono cominciare ad assegnare i primi giudizi, sia pure parziali e rivedibili, sulle protagoniste dei nostri week-end calcistici. Grande partenza del Napoli che Spalletti è riuscito a plasmare velocemente nonostante le numerose e pesanti partenze estive. Gran merito anche di Giuntoli, direttore sportivo della società partenopea, che ha scovato i sostituti di Koulibaly e Insigne risparmiando sugli ingaggi ed ottenendo una resa ben al di la delle attese. Kvaratskhelia rappresenta al momento una scommessa stravinta e la più grande rivelazione di questo scorcio di campionato. Bene, anzi benissimo l’altrettanto rinnovata Atalanta; Gasperini stavolta è andato dritto al sodo: i nerazzurri sono meno brillanti ma altrettanto se non più efficaci rispetto al recente passato. Squadra corta e aggressiva come sempre ma meno asfissiante e perciò ancora più lucida nelle ripartenze dopo la riconquista della palla. Altrettanto bene ed ancor più sorprendente è però l’Udinese di Sottil, esordiente in serie A come allenatore. I bianconeri hanno innestato su un telaio già collaudato un paio di elementi interessanti e grazie ai già sperimentati ed apprezzati Beto e Deulofeu stanno letteralmente stravolgendo le gerarchie del campionato. Probabilmente non durerà, ma mai dire mai…
Inter e Juventus in crisi; Milan bene ma non benissimo
Ancora più sorprendente ma in negativo è il rendimento delle due grandi duellanti della vigilia: Inter e Juventus. I nerazzurri dopo lo scivolone dello scorso anno erano attesi ad un pronto riscatto con una rosa dai più considerata la migliore del lotto per completezza e profondità. Inzaghi però sembra aver perso la bussola e gli infortuni (su tutti quello di Lukaku) non gli danno certo una mano. Anche Allegri a livello infortuni non può stare sereno; Pogba non si è mai visto, Chiesa tarda a rientrare e Di Maria alterna presenze e assenze come se sfogliasse i petali di una margherita. Il gioco latita, Vlahovic non sempre ha i giusti rifornimenti e la difesa scricchiola pericolosamente in Italia e soprattutto in Europa. Insomma il quadro bianconero è a tinte decisamente fosche. Molto meglio il Milan che però proprio nell’ultimo turno è incappato nella bruciante sconfitta casalinga nello scontro diretto col Napoli che aveva superato in trasferta anche la Lazio, mostrando la sua solidità. Quando manca Leao gli uomini di Pioli peccano di fantasia e faticano a trovare la via della rete. Il gioco resta però piacevole e la naturale crescita di De Ketelaere, ancora in fase di ambientamento, non potrà che accrescerne le potenzialità, mostrate anche al di fuori dei confini nazionali.
Roma Dybala-dipendente; Lazio sull’altalena
Rispetto allo scorso anno è certamente un’altra Roma ma la scarsa vena realizzativa di Abraham e il ritardo di condizione di Pellegrini ne stanno rallentando la crescita. Se a questi fattori aggiungiamo l’altalenante apporto di Zaniolo, frenato dagli infortuni, ne deriva che i giallorossi al momento dipendono moltissimo dagli umori di Dybala, dal canto suo entrato da subito in grande sintonia con l’ambiente romanista e fin qui protagonista di un ottimo inizio di stagione. Sull’altra sponda del Tevere la Lazio ha finora manifestato una buona continuità uscendo sconfitta in campionato soltanto al cospetto del Napoli; Immobile sempre letale e Milinkovic assistman implacabile costituiscono la miglior garanzia di un gruppo ancora alle prese con pericolosi sbandamenti che il capitombolo danese sta li a dimostrare. La classifica molto corta lascia comunque ampi spazi di recupero per tutti ed il confine tra esaltazione e disfatta appare al momento molto labile…
Sorpresa Salernitana; Cremonese e Lecce sono vive; storico Monza, pericolo Sampdoria
Tra le pericolanti non desta troppo stupore l’ultimo posto della Sampdoria. La squadra, tutt’altro che rafforzata in sede di campagna acquisti, paga le conseguenze di una crisi societaria nata con l’avvento alla presidenza dell’istrionico quanto inaffidabile Ferrero. La guida tecnica di Giampaolo lascia a desiderare ed il pericolo di seguire i “cugini” nella serie cadetta appare quanto mai concreto. Al contrario dello scorso anno è partita molto bene la Salernitana, avvantaggiata dalla presenza di Nicola sin dall’inizio e spinta dal consueto entusiasmo dei suoi tifosi. Cremonese e Lecce, alle prese con l’impatto con la massima serie, stanno faticando a fare risultati ma mostrano di essere compagini vive e con individualità non trascurabili; decisamente peggio il Monza rilanciato però dall’inaspettato e storico successo nei confronti della vecchia Signora…
Fiorentina e Torino discontinue; Sassuolo solida realtà
Torino e Fiorentina devono ancora decidere da che parte stare; i granata hanno scovato in Vlasic un talentuosissimo puntello offensivo ma mancano di un vero stoccatore d’area, mentre i gigliati ne hanno fin troppi ma ancora nessuno è riuscito ad imporsi con continuità, anche perché il pur bravo Italiano li ruota forse con troppa disinvoltura. Il Sassuolo si conferma squadra di buon livello e pronta a mettere in rampa di lancio nuovi giovani elementi, mentre Spezia, Empoli e Verona cercheranno di non restare invischiate nelle acque paludose della zona retrocessione, al pari del Bologna passato nelle mani di Motta.