Keita – Juventus: parla il Presidente Lotito
Sembra destinata a proseguire in eterno la telenovela Keita-Lazio. La vicenda ha riempito, e lo fa tutt’ora, pagine di quotidiani sportivi, blog, testate online e via dicendo con varie indiscrezioni, ipotesi e dichiarazioni. Il pressing asfissiante della Juventus era cosa nota a tutti, ma la volontà del calciatore no; se non quella di lasciare i biancocelesti. Destinazione gradita? Mistero, poiché nemmeno il suo procuratore (trovate qui le sue parole) ha voluto specificare le vere intenzioni del proprio assistito.
Clamorosamente, però, a ‘spoilerare’ in parte il finale di questa telenovela ci ha pensato, a sorpresa, il Presidente della Lazio Claudio Lotito ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Prima il numero uno laziale ha voluto far chiarezza sulla questione rinnovo: “Per prima cosa non è vero che al giocatore non è stato proposto il rinnovo. Con il suo agente Calenda ci siamo incontrati due volte nei miei uffici di Villa San Sebastiano. C’era anche il fratello di Keita, non so a quale titolo peraltro. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Klose(ovvero più di 2 milioni, ndr), il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andar via dalla Lazio”.
“Keita vuole solo la Juventus”
Poi Lotito ha proseguito parlando di offerte concrete giunte alla sua corte per Keita: “Ce ne sono state tre ufficiali, tutte documentabili. Il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il West Ham 32, il Napoli 30. Keita e il suo procuratore hanno risposto che non interessava nessuna delle tre, che la destinazione gradita era la Juve. Il giocatore me lo ha ribadito ad Auronzo di Cadore. La Juve invece ritiene congrua la somma di 15 milioni, ma se ho ricevuto delle offerte da 30 milioni in su perché devo cederlo alla metà? Se agiremo per vie legali? Lo valuteremo. Così come stiamo valutando, nell’ambito del codice di giustizia sportiva, il comportamento del ragazzo”.
Keita – Lazio – Juventus, la telenovela è destinata a proseguire ulteriormente. Ma per quanto ancora?! Al mercato l’ardua sentenza.