Fare un gol non cambia la vita, ma questa cambia se il gol realizzato ti fa entrare nella storia: sabato 9 gennaio, alle ore 15, allo stadio “Braglia” di Modena, è andato in scena il primo anticipo dell’ultima giornata del girone di andata di Serie A. Di fronte, il Carpi di mister Castori contro l’Udinese di Toto’ di Natale allenato da Stefano Colantuono: la partita si è conclusa sul punteggio di 2 a 1 per gli emiliani, con le reti di Pasciuti e Lollo, con l'”intermezzo” della rete di Duván Zapata. Con quei tre punti, il Carpi può respirare in classifica, continuando a sperare nella salvezza, mentre i friulani si assestano al dodicesimo posto.
PASCIUTI, BOMBER DI SERIE…
Dei tre gol segnati nel freddo pomeriggio modenese, per il Carpi hanno segnato, per la prima volta in stagione Pasciuti e Lollo, entrambi nati a Carrara, entrambi di ruolo centrocampista, entrambi con lo stesso nome di battesimo (Lorenzo), ma nati a distanza di un anno tra loro (1989 il primo, 1990 il secondo).
Ma è la marcatura di Lorenzo Pasciuti a destare importanza: il gol dell’iniziale vantaggio del Carpi ad opera del “Pasciu” è di importanza storica, in quanto, ad oggi, è l’unico calciatore ad aver segnato con la stessa squadra in ben cinque categorie calcistiche diverse, dalla Serie D alla Serie A.
Il numero 20 carpigiano ha superato l’impresa di Raffaele Rubino che, quando il 26 novembre 2011, con la maglia del Novara, è stato il primo giocatore a fare questa impresa, ma a livello professionistico, poiché il Novara non ha mai militato in Serie D. Del resto, i record sono fatti per essere battuti ma non si pensava che il record dell’ex capitano dei piemontesi potesse essere non solo eguagliato, ma anche superato.
C’è molta analogia tra il gol di Pasciuti e quello di Rubino: le loro squadre hanno giocato in casa; le partite si sono concluse 2 a 1 e sia la rete del centrocampista toscano che del numero 9 barese hanno aperto le marcature dei rispettivi match. La vittoria del Carpi è la terza in serie A (la seconda casalinga), mentre quella del Novara, allora, era la seconda (al termine della stagione ne vinse sette).
Il Carpi è (forse) la squadra con la rosa meno attrezzata di tutta questa Serie A, ma ci ha messo sempre il cuore e sarebbe stato un peccato sprecare così il gol storico della propria bandiera contro l’Udinese, ma alla fine i tre punti sono arrivati.
Ma chi è questo ragazzo che va ad incidere, inconsapevolmente ma con caparbietà, il suo nome nella storia del calcio italiano recente?
Lorenzo Pasciuti da Carrara ha iniziato a giocare seriamente a calcio nelle giovanili dell’Albinoleffe e nel 2006 giocò una sola partita, nell’allora C1, nella Massese. L’anno successivo venne mandato a farsi le ossa in Serie D prima a Biella e poi a Pisa. Nel dicembre 2009 arrivò la chiamata da parte del Carpi, anch’esso nei Dilettanti nonché nello stesso girone dei toscani. Il club biancorosso, allora allenato da Giancarlo D’Astoli, rasentava la retrocessione ma a fine stagione, dopo una incredibile rimonta, riuscì ad essere promosso nell’erede di quella che fu la Serie C2, la Lega Pro Seconda Divisione. Per Pasciuti, l’unico gol in stagione fu quello contro il Chioggia nella finale play off contro il Chioggia. Era il 23 maggio 2010 ed il gol del 3 a 1 finale fu segnato proprio del centrocampista toscano, al dodicesimo gettone in stagione…e al quarto minuto di recupero.
L’anno successivo la compagine modenese vinse il torneo ed ottenne la promozione in Lega Pro Prima divisione, arrivando a fine stagione a lottare per la promozione in serie B, perdendo la finale play off contro la Pro Vercelli. Per Pasciuti, i gol sono stati cinque in ventotto presenze.
Altra stagione e nuova promozione: i biancorossi allenati da Fabio Brini vinsero i play off contro la “corazzata” Lecce in finale e furono promossi in Serie B nella stagione 2012/2013. Il “Pasciu” in ventinove partite siglò solamente una rete.
Il Carpi la stagione successiva in cadetteria si salvò ampiamente e per il numero 19 la prima rete in carriera nel secondo torneo nazionale arrivò contro il Padova alla ventitreesima giornata. Contro il Palermo, alla terz’ultima, Pasciuti segnò la rete del definitivo 1 a 2, facendo espugnare al Carpi il “Barbera”. Quella fu la sua seconda rete in stagione.
E l’anno successivo il Carpi compì l’impresa: vittoria del campionato cadetto e prima promozione in Serie A della sua storia. E Pasciuti bucò la rete tre volte in 34 presenze.
Il “tuttocampista” partito dalla D fedele alla causa venne confermato tra i giocatori che avrebbero fatto parte della prima rosa del Carpi in Serie A.
Ma Pasciuti non è tra i protagonisti dell’avvio del torneo, in quanto in estate il nuovo ds emiliano Sean Sogliano cercò di dare a Castori una rosa competitiva e con giocatori di esperienza per la massima serie. Pasciuti riesce a debuttare in massima serie l’8 novembre, alla dodicesima giornata, nel derby modenese perso contro il Sassuolo: quella fu anche la partita che segnò il ritorno di Fabrizio Castori dopo la sfortunata parentesi di Beppe Sannino.
E la serie A si è dimostrata dura per Pasciuti: 6 presenze totali fino a sabato, di cui tre dal primo minuto, con in mezzo un infortunio alla caviglia. Pasciuti aveva messo in preventivo che questa stagione, seppur entusiasmante per sé e per il “suo” Carpi, ci sarebbero state delle difficoltà, ma i tifosi carpigiani, nonostante i venti chilometri che si devo sorbire per andare al “Braglia” a vedere giocare in casa Zaccardo e soci, sono contenti nel vedere la loro piccola squadra giocare in massima serie ed aver messo in difficoltà molte squadre più blasonate, nonostante ad oggi sarebbero retrocessi in Lega B.
Ma le belle favole hanno sempre un happy ending: minuto 25 di Carpi-Udinese ed il portiere ospite Orestis Karnezis che raccoglie in fondo alla rete la palla colpita di testa dal “Pasciu” per il momentaneo vantaggio modenese. La rete del centrocampista
è stata la contemporaneamente quella della liberazione della leggenda.
La rete contro l’Udinese è stata la sedicesima in carriera per “Bebeto”, il soprannome che Pasciuti si porta dietro da diversi anni, in quanto adorava l’attaccante brasiliano tanto da possedere una maglia della Seleçao con dietro il numero ed il nome dell’ex attaccante di Salvador.
Pasciuti come Rubino, più di Rubino: le più belle storie del nostro calcio arrivano dalla provincia, magari avara di trofei ma ricca di episodi e di immagini che riconciliano con questo calcio “spezzatino” che lascia i giovani talenti nostrani inespressi per lasciare spazio magari a giocatori stranieri improbabili (il Carpi ha in rosa quattordici stranieri, il 48% del totale).
Lorenzo Pasciuti ha realizzato un gol pesante non solo per lui e per la sua carriera, ma anche per la squadra di cui indossa la maglia da sei anni e che ora ha davanti un intero girone per agguantare la tanto sperata salvezza.
Per il Carpi, la strada che porterà a questa è ancora lontana e sarà lastricata di tante difficoltà, ma se un gol non cambia la vita, i tre punti in più conquistati contro l’Udinese, a fine stagione, possono fare la differenza e cambiarla veramente. Calcisticamente parlando.