L’Inarrestabile Sinner: il sogno è diventato realtà

Seconda finale consecutiva all'Australian Open.

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Sinner

Oggi Jannik Sinner ha staccato il biglietto per conquistare il terzo Slam della carriera. Lo ha fatto dominando una semifinale da stropicciarsi gli occhi contro l’americano Ben Shelton, quasi coetaneo americano di cui sentiremo certamente parlare ancora quest’anno. Ma attenzione: i tre set vinti per 7-6 6-2 6-2 ingannano alla mera lettura del risultato. Nel primo set l’altoatesino è stato oggettivamente in difficoltà come non lo vedevamo da mesi. Costretto a cancellare due set point all’avversario, nel tie-break ha ricordato a tutti la legge inesorabile del fenomenale mingherlino dai capelli rossi. Se Sinner decide di chiuderla non esiste nessun al mondo che possa fermarlo. L’acquisizione del primo set è stato un momento sliding door, perché lì Jannik ha vinto il match uccidendo ogni ambizione di un avversario che dava l’idea di poter tentare il colpaccio.

E ora la finale

Alla finale dell’Australian Open di domenica contro Zverev (che poche ore prima aveva goduto del ritiro di Djokovic in semifinale) ci arriva diventando così il secondo italiano della storia a disputare la finale in due tornei del Grande Slam consecutivi, ovvero dallo US Open ad oggi. Inoltre è il terzo italiano di sempre a disputare due finali consecutive dello stesso Slam, e lo farà difendendo il titolo conseguito l’anno scorso.

Come un anno fa

Il sogno iniziato un anno fa, quando increduli abbiamo assistito a quella vittoria indelebile nelle nostre menti, non può più essere definito tale perché oggi assurge a diventare ufficialmente realtà. Vada come vada domenica, Sinner esiste, è reale, è sempre lì e non è un frutto della nostra fantasia o di un fugace momento di esaltazione sportiva. Gli occhi del ragazzo per alcuni sono senz’anima, una sorta di robot altoatesino che vince perché non conosce emozioni. A noi piace pensare invece che Jannik abbia trovato la formula magica che solo i campioni veri conoscono: gestire le emozioni, per lasciarle esplodere solo quando hai il trofeo tra le mani.

Maestro di Fair Play

Il bello di questo ragazzo è che vince già da come entra in campo, sin dal palleggio. Lui rispetta l’avversario ed è un esempio vivente di sportività. La vittoria dell’umiltà contro la sempre più diffusa arroganza degli sportivi dell’era sociali. Jannik dà l’idea di essere un ragazzo semplice che forse sui social non ci naviga nemmeno. Oggi lo vediamo in ogni spot pubblicitario, business is business, ma tutto ciò non lo distrae dall’obiettivo: la vittoria.

Vogliamo ancora sognare

Noi non sappiamo come finirà domenica, ma una cosa è certa. Mentre alcuni vanno oltre e già pronosticano il Grande Slam per il fiore all’occhiello del nostro tennis, noi oggi siamo consapevoli che il sogno da oggi è reale. E per quanto sia reale il percorso di questo ragazzo, ci sembra ancora un sogno.