Si chiama Levante perché la sua città, Valencia, si trova nella Spagna dell’est, da dove cioè sorge ogni giorno il sole. Tuttavia la Levante Unión Deportiva nelle ultime partite non si è svegliata all’alba, bensì al tramonto. Due incontri disputati dalla ripresa del campionato entrambi pareggiati. Valencia e Siviglia sono state recuperate nel finale. Una sorpresa inaspettata perché ambedue stavano vincendo in maniera meritata, avevano dominato, ma si erano macchiate di un peccato fatale. Mai pensare che una partita sia finita, mai credere di avere la vittoria in pugno. Infatti il Levante ha approfittato degli ultimi 10 minuti per alzare tremendamente il ritmo. Risultato: due punti che valgono molto in chiave salvezza perché ottenuti contro due squadre sulla carta molto superiori. Dunque, a meno di impensabili capovolgimenti di classifica, le Granotas resteranno in Liga per la terza stagione consecutiva.
Il soprannome, le rane, calza proprio a pennello per una squadra abituata a saltare spesso tra la Segunda e la Primera División e passata anche attraverso un doloroso fallimento. Era il 2009 e la società non riusciva a pagare nemmeno gli stipendi ai calciatori. Dall’anno successivo però il sole è tornato a sorgere splendente sotto la presidenza di Quico Catalán. La squadra è tornata subito in Liga e l’anno seguente si è pure qualificata per l’Europa League. Per la prima volta nella sua storia il Levante partecipava ad una competizione europea. Dopo la strepitosa stagione 2011/12 le Granotas sono tornate a fare quello che riesce loro meglio. Qualche alto e diversi bassi hanno riportato il Levante a retrocedere, ma anche a tornare nella massima serie dove continua a crescere. Due 15esimi posti e, al momento, la 12esima posizione riuscendo, come è tradizione, a perdere contro Eibar o Alaves (che stanno sotto), ma anche a vincere Barcellona e Real Madrid. Le rane dunque continuano a saltare e a dire la loro. Gracidano sempre i più esperti Sergio León, Aitor Fernández e José Luis Morales per formare al meglio i talentuosi girini del calibro di Bardhi, Campaña e Mayoral (quest’ultimo di proprietà del Real Madrid). Insomma, il Levante è una squadra composita il cui motto, si direbbe dal nome, è all’alba vincerò, ma ora sembra essere più simile a: al tramonto pareggerò.