L’evoluzione di Joaquín Correa: da primo cambio a spalla di Immobile
Era il 1 agosto del 2018 quando Igli Tare riuscì a strappare al Siviglia, per la somma di 15 milioni di euro, Joaquín Correa. L’argentino arriva alla Lazio come primo cambio dell’attacco e dopo solo un anno diventa spalla quasi insostituibile di Ciro Immobile. È riuscito a scavalcare le gerarchie grazie alla sua capacità di cambiare passo palla al piede, di creare superiorità numerica con i dribbling e di associarsi in maniera raffinata a Ciro Immobile e al “Mago” Luis Alberto. Proprio quest’ultimo, data l’esplosione di Correa, si è saputo reinventare in maniera sempre più convinta e affidabile, nei panni di mezzala.
La nazionale e Lionel Messi
Le prestazioni di Joaquín, e l’evoluzione avuta grazie alla gestione ottima di mister Inzaghi, non sono passate inosservate tant’è che Scaloni, commissario tecnico della nazionale argentina, avrebbe desiderato portarlo con sè in Copa America (rinviata a causa del covid-19 al 2021).
Fra tutti i suoi colleghi di reparto argentini in Europa, Correa, è l’ottavo più prolifico dopo Messi, Aguero, Icardi, Lautaro Martinez, Benedetto, Ocampos e Avila, a pari merito con Dybala e Di Maria. Data la concorrenza non sarà facile per il “Tucu” imporsi su campioni di questo calibro, ma il numero 11 biancoceleste, che mostra un dominio tecnico sempre in crescita, con costanza e tanto impegno riuscirà a ritagliarsi un posto in nazionale accanto a Messi.