“L’estate sta finendo/e un anno se ne va/sto diventando grande“: così iniziava il celeberrimo tormentone estivo dei Righeira datato 1985. Domenico Berardi non era ancora nato quell’anno, venendo al mondo il 1°agosto 1994, nel cuore dell’estate.
Questa è senza dubbio l’estate dell’attaccante calabrese in forza al Sassuolo ed il motivo è semplice: da timido bomber di provincia, il numero 25 neroverde si sta imponendo come uno degli attaccanti italiani più forti di questi ultimi anni. E nelle prime quattro partite stagionali del club modenese, Berardi ha già realizzato cinque reti (quattro in Europa League ed una in campionato), servito un assist e finora ha già segnato 50 gol in campionato tra cadetteria e massima serie da quando veste la maglia della squadra rivelazione del calcio italiano di questi ultimi anni.
L’attaccante di Cariati ha realizzato la prima rete del Sassuolo in una manifestazione europea (gol del pareggio contro il Lucerna nel match di andata) e ha successivamente segnato con una semplicità devastante (doppietta agli svizzeri nel match di ritorno e gol del vantaggio al “Mapei Stadium” contro la forte Stella Rossa Belgrado), fino ad arrivare al gol-vittoria (su rigore) contro il Palermo nella partita di domenica sera al “Barbera” che sono valsi ai di Francesco boys i primi tre punti in classifica.
Che questa sia la stagione della definitiva consacrazione di Domenico Berardi? Ci sarà da scommettere, perché “Mimmo” sono cinque anni che è sulla breccia sassolese e ne sta diventando il leader silenzioso. E con il nuovo corso di Giampiero Ventura alla guida della Nazionale, in occasione dell’amichevole contro la Francia a Bari del 1° settembre e del match di qualificazione ai Mondiali russi contro Israele di quattro giorni dopo, Domenico sarà sicuramente convocato e potrebbe anche giocare, anche se in attacco avrà molta concorrenza.
La convocazione sarebbe la ciliegina sulla torta della carriera di questo ragazzo che fino a sei/sette anni fa giocava quasi per diletto ma che una “convocazione” da parte del fratello-studente fuori sede a Modena in una partita di calcetto ha cambiato la vita: da “tappabuchi” a leader di questa nouvelle vogue di giovani calciatori italiani che vede tra gli altri anche i vari Bernardeschi, Locatelli, Mandragora, Sensi, Dimarco, Donnarumma e Cataldi. E proprio questi ultimi due hanno lasciato il segno anche loro nella prima giornata del campionato.
Domenico Berardi non lo conosciamo solo ora: è un attaccante mancino che gioca a destra, è forte fisicamente e ha un passo che fa fare al marcatore di turno i cosiddetti straordinari. Ha un sinistro al fulmicotone e ha un potenziale mostruoso. Mister di Francesco non può che dormire sogni tranquilli.
Berardi, farà sorridere, è ancora in fase di evoluzione: sono pochi i giocatori di 22 anni ad aver segnato trentanove reti in Serie A, ha ancora ampissimi margini di miglioramento e ha la possibilità di diventare l’attaccante italiano di riferimento per i prossimi dieci anni. Per fare ciò, l’attaccante cosentino dovrebbe migliorarsi dal punto di vista caratteriale e mentale, perché se segna con una media elevata, al pari colleziona molti cartellini: complessivamente, 48 gialli e sei rossi per un attaccante, di 22 anni, sono un’enormità e questo è, forse, il suo unico, ma pesante, limite.
A parte il carattere fumantino, Berardi ha del potenziale e non a caso sono tre anni che sulle sue tracce c’è la Juventus che, dopo aver portato a Vinovo l’ex gemello del gol Simone Zaza, vorrebbe fargli indossare la casacca bianconera. Qualche settimana fa si era anche parlato di un suo passaggio all’Inter, ma per ora “Mimmo” ha giurato amore e fede alla causa sassolese. Un domani si vedrà.
Ed il fatto di giocare in una piazza tranquillissima come quella di Sassuolo non può che fargli bene: la provincia, da sempre, svezza i migliori calciatori italiani diventandone il loro trampolino di lancio per il salto di qualità definitivo. E proprio la società del patron Squinzi ha in rosa molti altri giovani promettenti ed indirizzati verso un futuro roseo (e ci si augura…azzurro): da Antei a Pellegrini, da Sensi a Mazzitelli, da dell’Orco a Politano, da Sbrissa a Fontanesi.
I tifosi neroverdi non possono che esse contenti di aver una squadra giovane e con molta prospettiva, guidata da un giovanissimo che ha i colpi degni di giocatori più grandi ed esperti di lui.
Siamo al 24 agosto, l’estate è in procinto di finire e Domenico Berardi sta diventando davvero grande. Tutti gli italiani vogliono che diventi grande non solo di età, ma anche come calciatore. C’è un Mondiale da conquistare ed un Sassuolo da mantenere nelle posizioni alte della massima serie e con tanta voglia di girare l’Europa il più possibile.