Leonardo svela: “Moratti mi invitò a casa sua e mi portò all’Inter” | Il retroscena

Il dirigente brasiliano torna sulla sua esperienza in nerazzurro

Intervenuto ai microfoni di globoesperte, Leonardo, ex allenatore dell’Inter ma anche con un passato da giocatore del Milan, ha raccontato di quando ricevette la chiamata di Moratti per affidargli la panchina.

Leonardo: “Il mio passaggio complicato peggio di Ronaldo”

Queste le sue parole: “Lasciai il Milan nel 2010 e mi fermai, e non perchè avessi qualche altra proposta. È stata una di quelle pause di carriera. Ho avuto un rapporto molto forte con Massimo Moratti, presidente dell’Inter. I rapporti familiari, i figli, i brasiliani che giocavano nell’Inter hanno finito per avvicinare anche me. Moratti mi chiamò a dicembre, a Natale. “Che fai, vieni?!”. Ci aveva provato con me diverse volte prima e io dicevo sempre “No, non posso”. Ci siamo incontrati all’una di notte a casa sua. E in quella conversazione non c’è stato modo di rifiutare. Ho sempre agito d’istinto e lì, per ragione o emozione, mi sono lasciato coinvolgere nel suo progetto”.

E in città non è stato complicato questo passaggio?

“Molto, molto complicato. Non mi aspettavo nemmeno che fosse così complicato perché Ronaldo aveva giocato sia all’Inter che al Milan, lo stesso Ibrahimovic o Roberto Baggio. Io non sono né Ronaldo, né Baggio, né Ibrahimovic. A differenza di quelle grandi stelle che giocarono per entrambe le squadre, il mio rapporto con il Milan era più profondo: ero al centro del club. È stato molto pesante, giorno dopo giorno sempre di più. Il derby che ho giocato, Milan-Inter, è stato molto pesante, molto forte”.

Ci sono stati episodi di minacce?

“Molti, diversi, ma non importa. Questa deve valere come una cosa positiva, perché ricordo anche quello che disse il presidente Moratti: “Cavolo Leo, tutta questa mobilitazione per un solo ragazzo, mi sembra una bella cosa”. È un genio, un uomo geniale”.