L’ex centrocampista della Lazio Cristian Ledesma ha parlato del passato e del presente della formazione biancoceleste
In occasione delle celebrazioni per il settimo anniversario della Coppa Italia vinta dalla Lazio contro la Roma nella finale del 2013 Cristian Daniel Ledesma è intervenuto in diretta alla trasmissione radiofonica “Il Nido delle Aquile”.
Nel corso della programma il regista dell’allora squadra di Petkovic si è lasciato andare ad alcune considerazioni su quella giornata che ancora oggi viene ricordata nella città Eterna, ma si è soffermato anche sulla Lazio di Simone Inzaghi e sulla sua Academy.
Trionfo in Coppa Italia contro la Roma
“Quella giornata la ricordo tutta alla perfezione, non potrei mai dimenticarla. Sono orgoglioso di aver fatto parte di quel gruppo e di aver conquistato quella vittoria. Non fu una bella partita da un punto di vista tecnico ci furono poche occasioni su entrambi i fronti, ma bisogna vincere e basta quel giorno. Appena siamo partiti con il pullman da Formello e abbiamo preso la Cassia abbiamo avuto una sensazione diversa rispetto ai derby passati, sapevamo che sarebbe stato uno spartiacque a livello storico. Man mano che ci avvicinavamo allo stadio abbiamo vedevamo moltissime persone. Anche loro avevano uno sguardo diverso rispetto al solito”.
“Il cammino che ci ha portato a quella finale è stato difficoltoso soprattutto le due sfide con la Juventus. Il ritorno all’Olimpico fu una vera impresa grazie al goal di Floccari al termine di una gran bella partita”.
“Per quanto riguarda il mese precedente la sfida con la Roma, lo abbiamo vissuto come un vulcano che ha un tappo e non vede l’ora di buttare fuori tutto. Io sinceramente ho accumulato pressione e tensione, ma poi, appena sono sceso in campo ho buttato fuori tutto e ho pensato solo a giocare a e fare del mio meglio. Abbiamo iniziato a prepararla appena abbiamo saputo che loro si erano qualificati per la finale, poi il ritiro di Norcia ci ha aiutati ulteriormente ad arrivare al meglio all’appuntamento decisivo”.
“Mister Petkovic è stato molto importante, grazie alla sua pacatezza e alla sua schiettezza. Probabilmente il fatto che fosse a Roma da non molto tempo lo ha favorito nel trasmetterci la tranquillità necessaria per affrontare quella partita. Ci ha dato una mentalità differente, è stata una bella scoperta e quando è andato via mi è dispiaciuto molto”.
Su Klose: “Aveva più esperienza degli altri avendo giocato diversi campionati del mondo. Era un calciatore di un livello superiore. Era quasi anormale il suo modo di predicare calma, l’ha vissuta da campione qual era, dando l’esempio ai più giovani come Onazi. Lo prese in disparte prima della gara per dargli dei dettami su come approcciare a questo genere di incontri”.
Ledesma academy
“La scuola calcio Ledesma Academy è stata pensata per fare qualcosa di diverso. Senza presunzione, abbiamo fatto delle cose importanti in un anno. Vogliamo portare il vero senso della scuola calcio, facendo crescere i bambini sotto diversi aspetti, non solo tecnico-tattico. L’idea di lavorare con i più piccoli ce l’avevo fin dai tempi in cui mio figlio ha iniziato a fare la scuola calcio. Si è avverato un sogno che mi sta dando tante soddisfazioni. Cerco di trasmettere il mio vissuto come calciatore professionista e come tecnico che ha conseguito il patentino a Coverciano. A mio parere i bambini alla scuola calcio devono imparare, si devono divertire e impegnarsi allo stesso tempo. L’agonismo viene dopo. Bisogna lasciare liberi i bambini di crescere senza condizionamenti anche perché così rischiano di non divertirsi, che è l’aspetto che conta di più”.
Lazio e lotta scudetto
“Mi piace tanto che sia diventata una squadra matura e consapevole della propria forza. Lo scudetto non è più un sogno adesso che è lì ad un punto dalla Juventus. Adesso è una realtà visto che è lì a 12 giornate dalla fine. Certo non sono poche, ma nemmeno tante. Inoltre ha un ampio vantaggio sulle altre squadre e prima dello stop era quella vantava la miglior forma fisica. Potrà perdere un po’ di entusiasmo vista l’assenza del pubblico, ma la ripresa sarà un’incognita per tutte le squadre, che partiranno dalle stesse condizioni”.