Le leggende parano tutto…

Juventus-Genoa

GIANLUIGI BUFFON SALVA LA JUVE E LEI CONTRACCAMBIA CON UN GRAN GOL DI CUADRADO

Martedì sera sera al “Parc Olympique Lyonnais” di Lione, già teatro di Italia-Belgio 2 a 0dello scorso 13 giugno, una non bellissima Juventus ha sconfitto l’Olympique di Lacazette e Fekir con un euro gol di Juan Cuadrado al 76′. Tre punti pesanti che proiettano la squadra di Allegri in vetta al girone H insieme al Siviglia.

La difesa bianconera in alcuni tratti è parsa troppo fumosa (vero Dani Alves?), imprecisa (vero Bonucci e Evra?), il centrocampo macchinoso e l’attacco sterile, con uno spento Dybala ed un volenteroso ma poco efficace Higuain che non hanno impensierito Anthony Lopes. La Juventus non sta giocando bene, ma è efficace. Ed è proprio questo a fare la differenza, in Italia come quando si sente la musica della Champions League in mezzo al campo.

Ma per una Juve che tra difesa, centrocampo ed attacco strappa un 6 in pagella, ecco un Buffon in una condizione clamorosa che fa dimenticare gli errori in Nazionale contro la Spagna e di sabato sera contro l’Udinese. Gianluigi Buffon voto 10, per intenderci.

A Décines-Charpieu, il numero 1 bianconero è stato il migliore in campo. Di solito, quando un portiere è il migliore in campo, c’è qualcosa che non quadra con i giocatori movimento. Il capitano bianconero ha compiuto dei veri miracoli, tra cui parare un rigore a Lacazette al minuto 35′. Penalty non calciato perfettamente dal numero 10 di Génésio, ma il capitano juventino ha parato l’ennesima massima punizione della sua ventennale carriera. Una carriera iniziata 19 novembre 1995 quando aveva 17 anni e mezzo, e che davvero non vuole avere fine. E il rigore parato al più talentuoso tra i padroni di casa è il quarto parato da Buffon in Champions League: tre nella stagione 2002/2003 (a Luis Figo in semifinale; a Clarence Seedorf e a Kakha Kaladze ad Old Trafford) e mercoledì all’attaccante lionese dell’Olympique Lyonnais.

GIANLUIGI BUFFON, IN “DORIAN GRAY” DEI PALI

Qualche addetto ai lavori un po’ troppo “precipitoso” (e rosicone) aveva sancito che oramai sul portiere di Carrara poteva calare il sipario. E le ultime due topiche avevano fatto presagire ad un passaggio di consegne tra il numero 1 bianconero ed Gianluigi Donnarumma, il suo erede designato. Ed invece “Gigione” in Francia ha compiuto delle parate che un altro estremo difensore non avrebbe fatto: intuito, riflessi e determinazione hanno impedito che l’Olympique portasse a casa la posta in palio.

Per un Buffon super esaltato, ecco i tre migliori talenti della fu grande squadra dominatrice di Francia uscire con le ossa rotte da uno stadio tutto dipinto con i colori del Lione: Lacazette, Fekir e Tolisso hanno saggiato sulla loro pelle (ma anche sui loro destri e sui loro colpi di testa) che davvero Buffon sta vivendo una seconda (o terza o quarta) giovinezza.

I social network, dopo il triplice fischio di Marciniak, hanno lanciato post, meme e tweet all’eroe di Lione: #Buffon è stato per molto tempo trend topic su Twitter, mentre tutti gli iscritti al social di Menlo Park hanno scritto post in onore del portiere italiano prossimo ai 39 anni. Ovvero quel Gigi Buffon patrimonio dell’umanità calcistica, monumento da tutelare e, nel caso, clonare. E pazienza se ogni stagione il portierone della Nazionale compie sempre delle “sviste”: se per ogni svista compie tre interventi come quelli di martedì sera, i tifosi juventini faranno a gara a trovare la penna dove fare la cosiddetta “firma”.

Qualcuno già gli preparava il funerale (calcistico), ma lui con la solita grinta e la rabbia di uno che sa quello che vuole e che non molla mai, ha rispedito al mittente la “bara” con una prestazione maiuscola che lancia (quasi praticamente) la Juventus tra le sedici squadre d’Europa. Il passo decisivo ci sarà fra due settimane allo “Stadium”, quando ci sarà il ritorno del match di martedì: se anche in casa arriveranno altri tre punti, contando in un passo falso degli andalusi in casa contro la Dinamo Zagabria, il discorso “primo posto solitario” potrebbe essere blindato. E con un Buffon così, si può anche pensare a fare il vuoto in campionato.

PALLONE D’ORO?

Ah già che ci siamo, signori della FIFA e de “L’Equipe”: fra qualche settimana usciranno i nomi dei ventitre calciatori da candidare alla vittoria del Pallone d’oro FIFA 2016. E sopratutto signori CT e signori capitani delle 208 Nazionali affiliate alla Fifa, nonché ai singoli giornalisti nazionali che voteranno, ricordatevi che l’ultima volta che un portiere ha vinto il prestigiosissimo premio era il 1963. Sarebbe ora di darlo a qualcun altro, o no? Magari al migliore portiere della storia dopo Lev Yashin.

Non che serva un premio a Buffon per renderlo più leggenda di quanto già non lo sia, ma il giusto premio per una Leggenda (con la L maiuscola).