Il grande capo dello sport italiano Giovanni Malagò, e guai a metterlo in discussione perchè altrimenti si scateneranno le ire dei centri di potere che lo sostengono, asserisce che la spedizione azzurra in Cina è stata un successo e che solo per una questione di centimetri, infortuni e giudizi si è vinto appena 2 medaglie d’oro, in totale 17 (2/7/8), quindi bisogna essere contenti di avere vinto gli stessi ori della Nuova Zelanda e della Slovenia, giusto per fare un termine di paragone.
Indubbiamente 17 medaglie sono un bel risultato, ma quando una nazione di oltre 60 milioni di individui ne vince così poche, arrivando 13ª su 29 andate a medaglia, vuol dire che manca qualcosa nella progettualità e nella programmazione delle varie discipline, che sicuramente ci sarà per le prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, in cui per forza di cose l’Italia vorrà fare bella figura. Certo è che se non fosse stato per le donne, staremmo qui ad interrogarci sul perchè la classe maschile sia così latitante nello sci alpino e di fondo , salvo rari piazzamenti come quello di Pellegrino e gli altri (pochissimi) andati sul podio di Pechino.
La stessa Arianna Fontana, a cui andrebbe fatto un monumento, ha dichiarato di aver incontrato molti ostacoli nell’avvicinamento ai giochi, mentre la polemica Goggia-Brignone potrebbe anche far bene al movimento, perchè da che Mondo esista ci sono sempre state le rivalità tra campioni e campionesse dello sport di qualsiasi disciplina, e se sono sane non possono che stimolare tutte le altre ragazze rosa del circuito bianco, vedi Nadia e Nicol Delago, che tenderanno sempre di più a migliorarsi e a competere con le loro colleghe in pista. Ovviamente è sempre meglio andare in sintonia.
Forse ci manca qualcosa nello sci di fondo, dove una volta Stefania Belmondo e Manuela Di Centa tornavano a casa plurimedagliate. In quello maschile (fondo) siamo spariti ed è un peccato perchè abbiamo sempre avuto atleti da podio, vi ricorderete la memorabile medaglia d’oro nella 4×10 km di Lillehammer (1994) dell’IItalia che sconfisse i giganti norvegesi? Dove siete nuove generazioni?
Tornando al Presidente Malagò, ecco le sue dichiarazioni, in cui trapela più un buttarsi in avanti per non farsi criticare per le appena 2 vittorie, piuttosto che una felicità sprizzante da tutti i pori. Ditemi voi se un paese come il nostro debba sempre accontentarsi delle briciole degli altri. Da tifoso mi fa specie vederlo al 13mo posto e lontanissimo dalle big dello sci Mondiale.
Malagò: “Ho sempre detto che avremmo vinto fra le 13 e 17 medaglie, ma nessuno può pensare che, quando ne vinci 17, solo 2 sono d’oro. Una lettera numerica potrebbe sintetizzare che gli italiani sono molto più bravi a vincere le medaglie che gli ori. Questione di centesimi, infortuni, giudizi, ma è qualcosa su cui riflettere. Dal punto di vista quantitativo resta una spedizione record. È innegabile che siamo un popolo mostruosamente multidisciplinare, siamo eclettici. È elemento di grande forza e di profondo orgoglio.
( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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A voi le conclusioni!