Lazio, testa al futuro: allenatore e mercato per tornare grande

496
Ciro Immobile

Lazio

La stagione della Lazio è finita. Gli obiettivi posti a inizio anno sono crollati inesorabilmente, la classifica piange e la squadra è consapevole che a giugno cambieranno molte cose. A tratti i biancocelesti, mai supportati a dovere dai propri tifosi, hanno dato l’impressione di poter creare qualcosa di buono e la prestazione di ieri sera a San Siro ne è solo l’ultimo esempio. Di continuità, però, non c’è mai stata traccia, così a fine marzo le possibilità di risollevarsi sono praticamente nulle.

L’ADDIO DI PIOLI

Al termine della stagione Stefano Pioli se ne andrà. Tanti i suoi meriti, come aver sfiorato la Champions League con una squadra che sperava appena di tornare in Europa e, soprattutto, aver lanciato Felipe Anderson, il talento più puro che abbia vestito biancoceleste negli ultimi anni. Il brasiliano è l’emblema dell’andamento della Lazio: dopo i fasti dello scorso campionato, l’ex Santos ha deluso nella doppia sfida contro il Bayer Leverkusen, ha abbassato la testa e ha mostrato lampi di maestosità a intermittenza. Troppo poco.

Per sostituire Pioli si fa il nome di Sinisa Mihajlovic, idolo della Curva Nord da giocatore e ben visto da tutto l’ambiente. Il serbo potrebbe garantire continuità alle applicazioni tattiche della Lazio attuale, schierando la difesa a 4 e basandola su Stefan de Vrij, l’infortunato di lusso che ha condannato i capitolini ad una clamorosa debolezza difensiva. Candreva potrebbe svolgere il ruolo che nel Milan di oggi spetta a Bonaventura, che parte dalla fascia con tanta libertà di svariare sul fronte offensivo. Ma, a proposito, l’anno prossimo Candreva ci sarà?

MERCATO BOLLENTE

Nella sessione estiva del calciomercato saranno versati diversi milioni nelle casse di Lotito. Due dei giocatori più importanti in rosa andranno via e ciò costringerà il patron e il ds Tare ad investire come si deve per tornare a lottare ai vertici della Serie A. Se dovesse partire Biglia non sarebbe facile sostituirlo, considerando quanto stia diventando raro trovare in giro registi come l’argentino. Tante squadre giocano con il 4-2-3-1 che prevede in mediana due centrocampisti muscolari e aggressivi con la qualità “affidata” al reparto avanzato. In quel reparto giocano Candreva, Anderson e Keita, che in Europa vantano svariate pretendenti.

Aggiungendo la necessità di sistemare la difesa per aiutare il redivivo de Vrij, il lavoro da fare è tanto e l’ideale sarebbe cominciare la preparazione estiva con tutti i pilastri su cui fondare il nuovo ciclo con l’allenatore che verrà. Nel frattempo, tra due settimane c’è un derby che può valere il piccolissimo riscatto di una stagione da dimenticare.