Periodo molto delicato per le due squadre romaniste che si ritrovano circondate da un malcontento generale, viste le due partite imbarazzanti, rispettivamente contro St. Etienne e Bate Borisov. La Roma ha superato il girone di Champions League pareggiando 0-0 contro la modesta squadra bielorussa e uscendo a testa bassa sotto i fischi dell’Olimpico. Da un po’ di tempo va di moda scaricare le responsabilità sul tecnico Garcia, che sta sbagliando moltissimo; i tifosi se la sono presa con i giocatori, regalando loro cinquanta chili di carote; Walter Sabatini ha dato via giocatori che in questo momento stanno dimostrando la loro classe (vedi Ljajic) e ha pensato fossero sufficienti innesti di basso calibro (Rudiger, Gyomber), ma così non è stato. Sbagliano i tifosi a fischiare una squadra senza identità vista contro il Bate Borisov oppure ha sbagliato il presidente Pallotta ad affidarsi a un management che finora non ha portato né trofei, né gente all’Olimpico, né il tanto sbandierato nuovo stadio?
E mentre la tifoseria romanista regala ai giocatori le carote, sulla sponda laziale i tifosi depositano davanti ai cancelli di Formello dieci sacchi di letame e striscioni contro la dirigenza biancoceleste. Una contestazione forte, ma giustificata dopo le cinque sconfitte e un pari in campionato. Il pareggio contro il St. Etienne e quindi il passaggio ai sedicesimi di finale di Europa League non ha placato gli animi dell’intera tifoseria, che ha messo sotto accusa l’intera squadra e il presidente Lotito.
Giuste le contestazioni da parte dei tifosi o sarebbe meglio supportare la propria squadra in questi periodi delicati? A voi lettori l’ardua sentenza…